Corre da qualche settimana in città la voce sul presunto patto di desistenza politica probabilmente stipulato tra il Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, nonché capo del Popolo della Libertà e Giuseppe Capasso, sindaco uscente di San Sebastiano al Vesuvio, e capogruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale.
Da voci insistenti si profilerebbe la mancata presentazione del simbolo del Popolo della Libertà a San Sebastiano al Vesuvio in “cambio” di una presunta desistenza del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio nell’opposizione di Palazzo Matteotti, azione politica che in questi mesi ha messo in seria difficoltà la maggioranza di centrodestra.
San Sebastiano al voto, vede la sicura riconferma a candidato del centrosinistra dell’uscente Pino Capasso, il quale vive un momento drammatico, infatti, il comune di San Sebastiano al Vesuvio, sarebbe vicino al dissesto finanziario e molte ombre si abbattono sui governi precedenti ed attuali. Da abile e scaltro uomo politico Capasso temendo una nuova e battagliera presenza in consiglio comunale del centrodestra locale avrebbe intavolato una trattativa con Luigi Cesaro allo scopo di render tranquillo il prosieguo dall’amministrazione provinciale guidato dallo stesso Cesaro in cambio di un’assenza di forze giovani e incontrollabili provenienti dal centrodestra del territorio nel prossimo governo Capasso , dato superfavorito nella competizione elettorale del 15 e 16 maggio prossimi. Se tutto fosse vero saremmo al cospetto di uno storico compromesso che mette fine a qualunque sogno di libertà e di chiarezza della vita politica sui nostri territori.
Che non sia completamente un ragionamento fantapolitico lo dimostra il fatto che lo stesso Pino Capasso, una settimana fa boicottò l’invito della segreteria politica di Cercola del PD, la quale organizzò una conferenza stampa contro la variante al PRG di Cercola, che vide la partecipazione dello stato maggiore del partito di Bersani, con l’arrivo a Cercola della senatrice Anna Maria Carloni e del componente della commissione antimafia Salvatore Piccolo. Assente ingiustificato risultò Pino Capasso- Ambienti vicini al Popolo della Libertà parlerebbero che l’assenza di Capasso, componente della commissione urbanistica nel consiglio provinciale, e legittimato ad opporsi a questa illegittima variante presentata dagli uomini pidiellini di Cercola, sarebbe stato il primo segnale forte dell’accordo CESARO-CAPASSO.
Un’altra indicazione forte arriva dalla decisione dei vertici provinciali del Popolo della Libertà di Napoli, ovviamente guidati dal sempre presente Luigi Cesaro , di non presentare il simbolo del Popolo della Libertà, ma di regalare solo l’appoggio esterno ad un gruppo di giovani e quotati professionisti di San Sebastiano al Vesuvio.
Pino Capasso una volta incassato il patto di desistenza con i piedillini provinciali starebbe tentando di accaparrarsi gli altri consiglieri che andrebbero all’opposizione. Nei giorni scorsi si è parlato della strategia che avrebbe portato Peppe Panico, attuale consigliere comunale del PD, in avanscoperta nel tentar di costituire la classica lista civetta di sinistra, comprendente gli uomini di Michele Capasso, che avrebbe comunque portato un bel po’ di consiglieri in soccorso di Pino Capasso. Ma tentativo fallito in quanto lo stesso Peppe Panico lo ha smentito categoricamente dichiarando fedeltà al Partito Democratico ed affermando che avrebbe una storia politica da difendere.
I soccorritori dell’ultim’ora di Pino Capasso, in queste ore iperimpegnato a collocare i suoi uomini nelle opposizioni, sarebbero Leonardo Montanaro e Ciro Di Dato, ambedue alternativi alla sinistra, ma negli anni molto in sintonia con lo stesso squalo di San Sebastiano al Vesuvio.
Il dato politico clamoroso che emerge in questo confronto pre-elettorale sansebastianese è la probabile assenza di una dignità politica dei due più forti partiti del panorama costituzionale, infatti PD e PDL rischierebbero , attraverso questo Patto di desistenza, di mettere in discussione anni di storia per accontentare le velleità “antidemocratiche”(non prevedendo un’ opposizione non controllata) del “ras” di San Sebastiano al Vesuvio e di regalare tranquillità a Luigi Cesaro, alle prese con il tentativo di neutralizzare le forze centrifughe del PDL ed arginare i suoi problemi giudiziari.
Gaetano Busiello