Sant’Anastasia: Incontro – dibattito “La voce delle donne”

Oggi, 18 Maggio, dalle ore 17:00 alle 20:30, presso la biblioteca comunale “ G. Siani” si è tenuto l’incontro-dibattito “La voce delle donne” promosso dalla commissione pari opportunità del PD.

Un evento che ha celebrato la figura femminile a tutto tondo, dipingendola nella figura di: madre, moglie, lavoratrice, letterata ed intellettuale talentuosa. Ha fatto piacere registrare una presenza massiccia di donne ed uomini, in quanto l’obiettivo non era dare una lezione di femminismo, bensì rendere note le capacità del “sesso debole” che, dopo anni, risultano ancora schiacciate dal ruolo di “angelo del focolare”.

Ha moderato l’incontro Maria Licciardi, della commissione pari opportunità del PD, la quale ha esordito sottolineando l’importanza del ruolo delle donne nella società civile e nella politica spronandoci a credere e sostenere sempre nella competenza e nella professionalità, affinché le donne possano contribuire e partecipare più attivamente in tutti i campi. Subito dopo l’intervento della moderatrice ha preso la parola Grazia Tatarella, segretario del PD cittadino, che ha posto l’accento sull’importanza delle questioni di genere, le quali devono fondarsi su temi trasversali ovvero prive colore politico al fine di cooperare e di raggiungere obiettivi. In seguito, ha fatto un breve riferimento alla manifestazione del 13 febbraio “Se non ora, quando?” che ha portato alla ribalta la questione femminile.

“L’ immagine della donna che stava venendo fuori – ha tuonato la segretaria del PD- era considerare la bellezza fisica come valore assoluto che da solo potesse compensare eventuali lacune”. “In realtà – continua-l’autoaffermazione nasce dal sacrificio e dalla cultura”.

Inoltre, ha illustrato i difficili e molteplici ruoli a cui sono chiamate le donne ed il “dramma” di incastrare tempi di vita e di lavoro. Il “sesso debole”, soprattutto in Italia, ha vissuto e vive tempi difficili, dei veri e propri drammi del quotidiano; le istituzioni non tengono conto dei bisogni e, di conseguenza, non danno risposte concrete in termini di servizi. Per questo motivo, ogni giorno, si assiste a storie di donne “costrette” a fare tante rinunce.

A questo punto, la segretaria del PD ha affrontato l’argomento degli asili nido comunali che, oltre a comportare un’ulteriore spesa a carico delle famiglie, si dimostrano una presenza importante sul territorio, una realtà che si spera possa materializzarsi anche a Sant’Anastasia.

Dopo è intervenuta Teresa Coppola,  responsabile Cgil di Pomigliano, la quale ha fatto leva sulle discrasie sostanziali presenti tra i due sessi.  “Questo lo dimostra- ha affermato T. Coppola- la scarsa presenza delle donne nei posti di potere, perciò è arrivato il momento in cui le donne non stiano più dietro le quinte, ma nelle piazze ad urlare il proprio valore.

Nel corso della serata, la brillante giornalista Anna Maria Barbato Ricci ha dato il suo contributo all’incontro impreziosendolo con la presentazione del suo libro “Le italiane”. Il libro racconta le biografie di grandi protagoniste della politica, cultura e scienza che, grazie al loro spirito anticonformista, al loro talento, hanno percorso, dal Risorgimento fino ai giorni nostri, la storia del nostro paese abbagliandolo con la luce del loro intelletto e, in molti casi,  affermandosi anche all’estero. I proventi del libro, saranno destinati all’associazione “Telefono Rosa” che, da anni, si occupa di violenza sulle donne curando la pubblicazione su idea della giornalista A.M. Barbato Ricci. Le biografie riguardano:

La contessa Lara raccontata da Brunella Schisa; Grazia Deledda di Antonella Appiano; Cristina Trivulzio di Belgiojoso di Sandra Artom; Santa Francesca Saverio Cabrini di Laura De Luca; Maria Montessori di Danila Comastri Montanari; Luisa Spagnoli di Maria Rita Parsi; Le Costituenti; Tina Anselmi di Anna Vinci; Le attrici Italiane di laura Delli Colli; Palma Bucarelli di Simonetta Matone; Nilde Iotti di Malda Ajò; Matilde Serao di Donatella Trotta; Teresa Filangieri; Rita Levi Montalcini di Evelina Christillin; Sara Simeoni di Stefania Quaglio; Fiorella Kostoris di Anna Maria Barbato Ricci. Tutto il libro ha uno stile fresco che appassiona il lettore spingendolo a divorare avidamente il contenuto. Dopo la presentazione del libro, è intervenuta Francesca Beneduce, presidente della commissione pari opportunità di Sant’Anastasia nonché presidente dell’ANCI regionale, la quale ha ribadito l’importanza del valore trasversale delle questioni di genere, che “non si restringono ad una logica partitica “, piuttosto sono il frutto di una collaborazione che ha come obiettivo il bene comune. Durante il suo intervento ha comunicato la notizia riguardante l’istituzionalizzazione, che si realizzerà a breve, dello sportello antiviolenza, peraltro già attivo da tempo. Successivamente c’è stato un interessante dibattito che ha coinvolto i presenti, pregno di contenuti a cui è intervenuto Giovanni Barone, capogruppo del PD, il quale ha celebrato la figura femminile ritenendola da sempre governatrice del mondo e sottolineando l’importanza di rimuovere le differenze di genere affinché “l’armonia si affermi come orchestra di vita”. Il dibattito si è concluso con il pensiero del deputato del PD, Luisa Bossa, che ha fatto una breve digressione sul ruolo della donna ricordandoci che  si è dovuto aspettare il 2 giugno del 1946 affinché la donna potesse palesare il proprio gradimento politico e che nello Statuto Albertino del 1848 non veniva menzionata la parola donna. Da qui parla del modello culturale imposto, da sempre, che relega la donna ad angelo del focolare. Sulla politica ha dichiarato che “non è donna e, soprattutto, non ha i tempi delle donne”, tuttavia è importante portare il cosiddetto “sesso debole” verso le alte vette e per far questo sosterrà anche le quote rosa, se necessario, pur riconoscendo  che la donna non è da considerarsi una razza in via di estinzione, ma si merita di ricoprire ruoli alti.

Infine, la giornalista A. M. Barbato Ricci ha espresse a “Il Secolo Nuovo” il suo pensiero sul libro e sulle grandi donne di cui si parla:

L’idea è stata quella di focalizzare le madri della patria, per evitare l’affermazione di un potere androcentrico , in quanto le celebrazioni del 150°anno di Unità d’Italia sarebbero state affollate dalle figure dei “padri” della patria come se questa Italia fosse nata per partenogenesi ed assolutamente immemore del ruolo femminile, considerando che siamo metà della popolazione e l’altra metà la partoriamo noi.

Dunque sarebbe stata una grave ingiustizia tacere e nascondere le figure femminili di eccellenza, sarebbe stato irriconoscente non parlare delle donne senza volto che sono carne e sangue della Nazione, noi tutte.

 

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