Sant’Anastasia.- Si chiude con l’investitura del sindaco dei ragazzi il Bicentenario Giovani, la sezione dei festeggiamenti per l’autonomia municipale dedicata alle scuole. E’ stato il sindaco maior Carmine Esposito a stigmatizzare il risultato del voto che la scorsa settimana aveva assegnato la vittoria alla «piccola ma grande donna» Francesca Pia Tufano. La cerimonia, sull’onda emotiva dell’inno di Mameli, si è svolta venerdì mattina in piazza Monumento davanti alla platea di insegnanti e studenti, amministratori e gente comune. «Ciao, mi chiamo Francesca e sono contenta di essere il sindaco nell’anno del Bicentenario -ha detto la neoeletta- Faccio parte del 1° Comprensivo, ma oggi rappresento tutti i ragazzi di Sant’Anastasia». Piccola, minuta, a soli nove anni, Francesca Pia ha la voce impostata e la consapevolezza che «non è facile interpretare il ruolo di primo cittadino». Sul palco i ragazzi che il baby sindaco ha presentato con orgoglio come «i miei consiglieri». Si tratta di Iervolino Francesco, Borrelli Gennaro, Manfellotto Raffaele, Alborino Francesco, D’Auria Fiorella, Benedice Anna, Noverino Fabio, Sabatino Raffaele, Granata Angela, Capotti Camilla, Rea Emiliano, Liguori Luisa, Liguoro Luisa, Ferrara Gabriele, Di Pasquale Gaetano, De Simone Giorgio, Borrelli Pietro, Borrelli Sara, Ambra Arianna. Durante la manifestazione si sono alternati momenti celebrativi a performance musicali con danze e brani tratti dall’opera teatrale “a Madonna ‘e ll’arc e ‘e fujenti” di Mikele Bonocore, sotto la direzione attenta dell’assessore alla Pubblica Istruzione Veruska Zucconi. La rievocazione della storia locale non ha trascurato l’Unità d’Italia. «Vogliamo ripercorrere non solo le tappe e le vicende del Comune ma anche inserire la nostra storia in quella dell’Italia» hanno precisato i ragazzi. E ancora: «Dobbiamo unire il Nord al Sud senza discriminazioni». «Noi bambini vogliamo risollevare le sorti del Sud» perchè «sappiamo unire storia e fantasia». E sul finale, il monito del sindaco Carmine Esposito: «Il riscatto del Sud è nelle nostre mani, non dobbiamo più chiedere niente a nessuno: abbiamo nelle nostre terre la bellezza e l’energia umana per far crescere la regione nell’ Unità d’Italia». Per questo motivo «puntiamo sui giovani, per trasmettere una nuova speranza». C’è stato spazio anche per la commozione e la sorpresa del direttore del Bicentenario, Luigi De Simone, a cui i bambini hanno dedicato un pezzo musicale tratto da un suo brano. «Unire tutti i plessi scolastici del territorio -ha concluso De Simone- è stato lo scopo principale di queste manifestazioni. Alla fine di un lungo percorso, la sensazione è che ci siamo riusciti».