Napoli.- L’emergenza rifiuti tocca la società civile e inevitabilmente ne paga un caro prezzo l’economia: la Confederazione delle piccole e medie imprese della Campania chiede a gran voce spiegazioni chiare sull’impianto di Acerra, per poter giungere a una soluzione definitiva.
«Una storia ultra-contestata, quella del termovalorizzatore, fin dagli albori – ha commentato Emilio Alfano, presidente Confapi Campania -. Occorre tenere alta la soglia di vigilanza e pretendere chiarimenti e verifiche costanti sul continuo e corretto funzionamento della struttura».
In accordo con quanto dichiarato dal governatore Stefano Caldoro, per il numero uno di Confapi Campania sono i sindaci a dover essere responsabilizzati e bisogna evitare di ripararsi dietro l’alibi della mancata raccolta differenziata. «Il problema è di dimensioni talmente gravi da non poter essere addebitato al solo attuale governatore, c’è una responsabilità pregressa – ha continuato Alfano -. Le discariche devono essere aperte solo per il periodo di realizzazione di un nuovo impianto di smaltimento ed è opportuno che la città di Napoli abbia il proprio impianto. Il non individuare altre forme di smaltimento attraverso l’utilizzo di nuove e più coerenti tecnologie a tutela dell’ambiente va esclusivamente a salvaguardare gli interessi economici scaturenti dal contratto di concessione del termovalorizzatore di Acerra. Riteniamo, invece, che abbiano più valore la salute dei cittadini e l’economia messa in ginocchio dal problema rifiuti. Il solito alibi della mancanza di una effettiva raccolta differenziata è servito a non avviare sistemi alternativi».