Napoli. «Il Governo centrale non ha erogato ai Comuni le spettanze di maggio. Passati i primi di luglio, è scattato un ennesimo rinvio ad agosto: questo rende difficile la gestione della macchina comunale, ma soprattutto drammatica la situazione delle imprese che erogano beni e servizi». Questo lo J’accuse di Emilio Alfano, presidente Confapi Campania, contro la nuova tegola che si sta abbattendo sulle imprese. «Inconcepibile che lo Stato venga meno agli impegni assunti e dimentichi che queste risorse servono anche per pagare le imprese – ha continuato Alfano -. Nel Sud la criticità è maggiore: i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione arrivano anche a sfiorare i tre anni e il 70% del Pil è dato da rapporti con la pubblica amministrazione. Dunque, un numero consistente di imprese lavora esclusivamente con il pubblico e per sostenere le spese, versare le tasse e pagare i lavoratori è costretto a indebitarsi pesantemente e spesso, purtroppo, a chiudere». Da qui, l’aggravio della situazione sociale, Alfano ha concluso: «La chiusura delle imprese comporta un aumento della disoccupazione, già a livelli esageratamente elevati in Campania e un’ennesima riduzione della possibilità di risparmio delle famiglie. Dunque, occorre che il ministro Roberto Maroni intervenga per sbloccare le spettanze ai Comuni ed evitare questa ennesima ingiustizia ai danni dell’economia».
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