Cercola. – Il sindaco Pasquale Tammaro subisce un rinvio a giudizio, a seguito delle indagini condotte dal Pubblico Ministero Carmine Renzulli il primo cittadino il 30 maggio prossimo, nelle aule della Procura Generale di Nola, dovrà rispondere dell’accusa di diffamazione a mezzo stampa.
I fatti che vedono imputato Pasquale Tammaro risalgono al novembre del 2009. In quel periodo il confronto politico cittadino raggiunse un livello drammatico. La lotta politica era condotta senza esclusioni di colpi e le accuse volavano a ripetizione.
Sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati nolani è entrato uno stralcio del manifesto con il quale il sindaco Tammaro avrebbe accusatopesantemente alcuni rappresentanti del Partito Democratico, ossia i 4 consiglieri comunali, ed il segretario cittadino Agostino Cacciola. All’epoca dei fatti i rappresentanti del Pd ne erano quattro : Vincenzo Barone, Salvatore Grillo, Vincenzo Fiengo e Riccardo Meandro.
“Orgogliosi - ecco cosa recitava testualmente il manifesto – di impedire l’attuazione di pseudo-commissioni di accesso richieste per il solo scopo di aumentare il proprio potere contrattuale, preso atto che i due consiglieri comunali autori assieme al segretario cittadino del Pd dell’ultimo manifesto si sono (sarebbero n.d.r.) più volte recati presso il gestore del complesso sportivo per richiedere (avrebbero richiesto n.d.r) posti di lavoro e quanto altro ancora”
Il manifesto affisso in città, e ripreso da tutte le testate giornalistiche vesuviane, fu a firma del solo sindaco Pasquale Tammaro. Ed ll’epoca si discusse anche della posizione di tutti i consiglieri del Popolo della Libertà e della stessa segreteria, su questi fatti presero la distanze da quell’atteggiamento forte dello stesso Pasquale Tammaro.
I consiglieri comunali del PD che faceva riferimento nel manifesto Tammaro, erano Barone e Grillo, i quali con il segretario Cacciola decisero di portare all’attenzione pubblica l’esigua quota di canone prevista dal bando di gara per l’affidamento della gestione della cittadella sportiva. Quel manifesto del PD non vide la sottoscrizione dei consiglieri Fiengo e Meandro, i quali erano alle prese, all’epoca dei fatti, con una frizione tutta interna al PD.
Il Pubblico Ministero Carmine Renzulli avrebbe sollevato un altro capo dì’imputazione a Pasquale Tammaro ed è relativo ad alcuni che sarebbero accaduti al palazzo comunale il 23 novembre del 2009. Quel giorno i consiglieri Fiengo Barone e Meandro si recarono al comune per verificare la posizione contrattuale del ldirettore generale e sembra chescattò una accesa discussione verbale tra il sindaco e Vincenzo Barone . Fatto che determinò la querela di Vincenzo Barone a Pasquale Tammaro su presunte diffamazioni rivolte a lui davanti a Vincenzo Fiengo e Riccardo Meandro.
Quindi, il confronto politoco in città si sposta dal consiglio comunale alle aule del Tribunale visto che una massiccia rappresentanza di consiglieri saranno chiamati a dedurre davanti ai giudici per i fatti del novembre 2009.
Agostino Cacciola, Vincenzo Barone, Vincenzo Fiengo, Salvatore Grillo, e Riicardo Meandro, essendo degli stimati professionisti fanno sapere di una probabile costituzione di parte civile nel procedimento a carico del Sindaco Pasquale Tammaro.
Il 2012 per Pasquale Tammaro potrebbe rappresentare “l’anno giudiziario”, visto che nel novembre del 2012 è fissato il giudizio della Procura Generale della Corti dei Conti su presunte irregolarità della sostituzione del segretario comunale dell’estate del 2009.
Gaetano Busiello
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