Napoli - Netto il giudizio negativo della CGIL Campania riguardo al possibile rilancio della social card in versione, però, federalista.
“I due ministri Sacconi e Tremonti – commenta la CGIL Campania -avranno certamente pensato che l’inefficacia del vecchio provvedimento non poteva che risiedere nel fatto che fosse un’elemosina uguale per tutti e dunque ora questa mirabolante azione dovrà essere differenziata per territorio e – per la felicità della Lega – sarà più ricca (si fa per dire) al nord e meno consistente per i poveri del sud che, si sa, vivono in contesti in cui ci si può arrangiare con più agio”.
“Basta” – denuncia la Confederazione. “Pensino i ministri a non ridicolizzare un fenomeno sociale quale la povertà che, nel nostro Paese, anche a causa delle sciagurate politiche economico- sociali di questo Governo ha assunto dimensioni non più sopportabili e si misurino, invece, con una seria proposta di intervento per combattere le diseguaglianze, promuovere l’inclusione, rimuovere le cause dell’emarginazione e/o degli svantaggi reddituali di una fascia crescente di popolazione”.
“Contrasteremo – conclude la CGIL Campania – ogni intervento sulla povertà fondato esclusivamente su misure caritatevoli, dispensate al di fuori di un progetto compiuto di innovazione dello stato sociale, e su tagli sconsiderati ai fondi sociali nazionali e agli enti locali”.
Ufficio Stampa CGIL Campania