Somma Vesuviana.(Na). – Nella cittadina vesuviana si sta consumando una vera e propria ingiustizia ai danni di un noto imprenditore vesuviano che ha investito in quel di Somma Vesuviana, regalando un autentico gioiello a tutta la comunità sommese. La nuova perla imprenditoriale che si accinge a rappresentare il “nuovo salotto culturale ” sotto al Vesuvio è il “Bar Giulia” , aperto al pubblico, da poche settimane, nella centralissima Piazza Trivio.
Arrivano prepotentemente in città delle isolate, ma durissime, ed al contempo anche incomprensibili contestazioni; alcune sorprendentemente pubblicate su una testata giornalistica on line sommese.
Dai frequentatori , e già numerosi, del “Bar Giulia”, è montato una sorta di disgusto nei confronti di chi vuole denigrare l’arrivo in città di questo bar, a tutti gli effetti legittimo, che ha visto impegnare sul territorio uno dei leaders dell’imprenditoria vesuviana, parliamo di Salvatore Leonessa, a capo di una serie di prestigiose attività commerciali che rappresentano l’orgoglio per il comparto produttivo, in particolare della ristorazione campana. Quella di Leonessa risulta essere un’esperienza di 50 anni nel campo della ristorazione e dei locali, dove spicca un’altra vera perla del vesuviano, stiamo parlando de “I Giardini di Villa Giulia”, a Madonna dell’Arco. Dove insiste anche il noto bar della stessa catena. Ma Salvatore Leonessa a Somma Vesuviana pare che desideri mettere radici profonde, tant’è vero che si sta progettando l’idea di un “caffè letterario”, una struttura che riuscirà a colmare una lacuna di attrattiva nell’intera area vesuviana.
Proprio la settimana scorsa si è votata in consiglio comunale l’autorizzazione all’utilizzo del suolo pubblico. Il titolare del “Bar Giulia”, non avendo spazio all’ interno del locale, ha chiesto ed ottenuto, in applicazione della normativa vigente, l’utilizzo dello spazio antistante il locale per creare , di fatto , il salotto dove i vesuviani si intratterranno per trascorrere dei piacevoli momenti di confronto e di relax, sorseggiando i pregiatissimi prodotti del bar , assaggi dei prodotti tipici locali e deliziandosi il palato con i dolci della storica e prestigiosa Pasticceria Leonessa.
Chi manovra contro questa elegante, ma al tempo stesso popolare, realtà commerciale , non fa altro che mettersi contro un presidio di legalità del territorio che funge da sentinella sociale , visto che nella serate al centro della piazza l’attenzione e la presenza fisica del bar, e dei suoi frequentatori, spinge lontano da occhi indiscreti i tanti malfattori che negli anni la facevano da padrone.
Le accuse sollevate, prive di alcun fondamento giuridico, sono presenti su una testata on line locale, e lanciate da un presunto cittadino sommese, il quale da quelle colonne ha proferito innumerevoli accuse sia all’imprenditore che all’amministrazione comunale. Questo sommese aafferma che ci sarebbe stata una speculazione e sostiene che lo spazio, occupato davanti al locale, sarebbe stato concesso in dispregio delle leggi e delle norme. Tutto falso! Il marciapiedi antistante il gazebo, e davanti al locale, è stato lasciato libero al transito pedonale , ovviamente, libero per permettere ai cittadini, che sopravvengono dal lato alto di Piazza Trivio, di accedere in piazza, senza impedimento, e quindi, la traversata pedonale di Piazza Trivio sul lato dell’ingresso dell’Elite Caffè Giulia resta salda nei “piedi” del sommese.
Ma il fatto che in città qualcuno stia montando il caso fa capire che questo territorio, anche se l’azione è partita da qualche isolato sommese, rifiuterebbe l’imprenditore che viene da fuori, senza riflettere che questo imprenditore che offre qualità, sviluppo e soprattutto occupazione , oltre che rappresentare, e lo ribadiamo , un presidio di legalità molto forte, ed anche, di fatto, un autentico deterrente per le cattive intenzioni dei delinquenti. E risulta davvero deprimente che un imprenditore di licello, quale il titolare di “Bar Giulia” debba esssere additato per il solo fatto di voler, con la passione di sempre, donare alla comunità sommese un autentico gioiello, che nei fatti, già appartiene alla comunità stessa e sta già entrando a pieno titolo e con grande gioia nel quotidiano del sommese. L’aria che si respira al bar è positiva, e di certo, i titolari non si faranno intimidire da questa tentativi di delegittimare un’operazione commerciale che è costata, oltre che tanta passione, anche un grande sacrificio economico. E di questi tempi gli imprenditori che “follemente” si accingono ad investire sul territorio vesuviano bisogna sostenerli e mai, ed in nessun modo, tentare di costringerli ad andare via dal territorio. Pechè la fuga degli imprenditori dai nostri territorio rappresenta, di fatto, la morte sociale del territorio stesso.
Il direttore Gaetano Busiello