Cercola (Na). – Da una decina di anni, o forse più, Cercola è invasa da imponenti tabelloni pubblicitari abusivi che campeggiano sul territorio comunale. E solo grazie ad una nostra inchiesta giornalistica, pubblicata nell’approfondimento cartaceo di settembre, abbiamo saputo con assoluta certezza che sono abusivi, illegalità confermata dalle dichiarazioni del capo dell’Ufficio Tecnico Comunale .
“Nessun tabellone 6 metri per tre , presente a Cercola, è autorizzato, né tantomeno godono delle concessioni edilizie necessarie per l’installazione. I tabelloni presenti sul territorio cercolese dovrebbero essere circa quaranta. Noi dell’Ufficio Tecnico abbiamo segnalato gli abusi al Comando dei Vigili Urbani , tant’è vero che prima dell’estate gli stessi caschi bianchi iniziarono l’opera di rimozione su via Argine, e noi non sappiamo il motivo perché non si è proseguito nella rimozione dei tabelloni abusivi.”, ecco cosa dichiarò al nostro giornale Ciro De Luca Bossa, capo dell’Ufficio Tecnio Comunale.
Ad oggi lo stato delle cose è molto pesante, ed in città monta la totale sfiducia nei confronti dell’organo di controllo, ossia il locale Comando dei Vigili Urbani. Infatti, nonostante che questa notizia in città ha destato tanto scalpore, sembra che i caschi bianchi non hanno elevato nessuna multa e né tantomeno abbiano messo in campo l’iter burocratico che determinerebbe la rimozione forzata dei tabelloni abusivi.
Per qualche giorno si è ventilata la sconcertante ipotesi di prevedere la concessione in sanatoria per regolarizzare gli abusi edilizi derivanti dalla presenza di questi imponenti tabelloni. Ma si è concluso, fortunatamente, con un nulla di fatto. La normativa in materia prevede espressamente l’illegalità del posizionamento dei tabelloni cercolesi. In primis, i tabelloni che insistono su via Europa, la strada che da Cercola porta all’ingresso del Parco Nazionale del Vesuvio, è sottoposta a vincoli paesaggistici, ed in alcun modo si può prevedere il posizionamento degli stessi tra gli alberi, questi ultimi vincolati dal rappresentare parte del prezioso patrimonio ambientale vesuviano. Infatti, a via Europa, lo scempio ambientale risulta essere dei più incivili, si trovano una ventina di tabelloni dislocati tra gli alberi.
Anche il Codice della Strada vieta la presenza dei tabelloni lungo le strade cittadine, ed invece i tabelloni insistono, addirittura, anche all’uscita della superstrada 268 che immette gli automobilisti che provengono vengono dai comuni vesuviani su Napoli.
Nei mesi scorsi è stata visualizzata sul sito ufficiale del comune una determina dirigenziale del capo dell’Uffiocio Tecnico Comunale, la quale forniva alla ditta di fiducia del comune di Cercola delle tabelle da affiggere nella sola via Argine con la scritta “è vietato affiggere tabelle”, per il costo a carico dei cittadini di 2.500€. Ma il fatto più curioso, che ad installare le tabelle risulta essere la stessa ditta che deterrebbe parte dei tabelloni abusivi sul territorio comunale. L’atteggiamento dei dirigenti comunali, caschi bianchi e tecnici comunali, sta rasentando il ridicolo. Mentre il sindaco, e tutta l’ammnistrazione comunale sono silenti su questa faccenda. E tutti quanti incuranti delle norme e del buon gusto istituzionale se ne fregano. Tant’è è vero che le operazioni commerciali sui tabelloni continuano. Infatti, tanti tabelloni hanno acquisito altri contratti commerciali, fatto dimostrato dal cambio dei manifesti sui tabelloni.
Noi de “Il Secolo Nuovo” abbiamo contattato degli esperti del settore, questi ultimi ci hanno comunicato che ogni un tabellone di quella dimensione riesce ad incassare con la vendita pubblicitaria settemila euro annui, quindi si tratta di un affare, ovviamente non tassato. Come si fa a pagare la tassa sull’affissione se non c’è la concessione edilizia al tabellone? Quindi, il volume di affare si aggira sui 300 mila euro annui , e per circa dieci anni, si sono raggiunti incassi di quasi tre milioni di euro. E non sono spiccioli.
Anche la proprietà dei tabelloni ha destato delle simpatiche, ma indignate considerazioni. Tanti tabelloni sarebbero riconducibili ad un dipendente comunale dell’Uffcio Tecnico Comunale. Avete capito bene, chi avrebbe dovuto rilasciare le concessioni edilizie e sa bene che quelle concessioni non possono essere mai rilasciate. Poi, altri sarebbero riconducibili al fiduciario del comune sul fronte dell’installazione delle tabelle. Ebbene, avete compreso. Stiamo parlando del titolare dell’attività che conosce le norme perfettamente su dove e come si devono installare quel tipo di tabellone. E poi altri, titolari di tabellone, eserciterebbero delle attività che non hanno nulla a che vedere con questa relativa alla pubblicità, realizzando delle fruttuose attività parallele incuranti delle norme in materiel in tutta probabilità, anche del fisco.
L’atteggiamento istituzionale degli uffici in seno al comune di Cercola, con il silenzio sul caso del sindaco Pasquale Tammaro e dell’intera ammnistrazione comunale, sta tirando uno schiaffo alla credibilità delle istituzioni , già in difficoltà in considerazione delle numerose inchieste giudiziarie che stanno coinvolgendo tutto l’intero comparto comunale.
Il direttore Gaetano Busiello