Napoli. - Da fonte giornalistica, e in attesa di conferma o smentita ufficiali, apprendiamo dell’acquisizione da parte del Gruppo Banca Popolare di Vicenza della Banca Popolare di Sviluppo s.c.p.a. (BPS), istituto con sede a Napoli dal 2001 che conta 90 dipendenti e 7 sportelli nella Regione Campania e che si riconosce finora nel modello imprenditoriale del distretto CIS Interporto di Nola guidato da Gianni Punzo. La Banca presenta, nel bilancio 2010, una massa amministrata di 884 milioni di euro (496 di raccolta e 388 di impieghi) con un utile di 674mila euro ma sofferenze e incagli per 40 milioni, livello quasi pari al patrimonio.
Se la notizia è attendibile, come per la verità crediamo, registriamo, dopo dieci anni di faticosa attività, l’ennesimo tentativo andato a vuoto di costituire una banca locale in Campania e l’ennesimo disimpegno di una proprietà e una dirigenza che non più tardi di tre mesi fa dichiaravano di voler “continuare a distinguersi, anche per il futuro, nella valorizzazione dell’identità locale con forte radicamento nel territorio”.
E’ con tutta evidenza chiaro il contrario, e al di là della presumibile confluenza delle lavoratrici e dei lavoratori di BPS – che attendono ancora il pagamento del premio di produttività del 2010 – in un Gruppo bancario del Nordest molto più grande e molto più solido che auspichiamo possa utilmente contribuire all’economia della Regione e non al trasferimento altrove delle sue risorse, permane la preoccupazione della CGIL Campania e della Fisac CGIL della Campania per i livelli occupazionali della Banca Popolare di Sviluppo e la loro ferma intenzione di difenderne e accrescerne la stabilità.
In attesa di comunicazioni ufficiali e trasparenti da parte degli attori in campo chiediamo l’apertura al più presto di un tavolo di confronto a Napoli per discutere in merito alle ricadute dell’operazione e confermiamo il nostro forte sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori di Banca Popolare di Sviluppo.
Ufficio Stampa CGIL Campania
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DIRETTORE: Gaetano Busiello