«Veniamo da quindici anni bui e di malgoverno» - ha asserito il sindaco Lello Russo durante la conferenza stampa pubblica tenutasi questa mattina nell’aula consiliare del municipio. Il primo cittadino ha voluto parlare alla città con «carte» alla mano. Quattro «dossier» attestanti non solo l’attività amministrativa della sua giunta fin dall’insediamento (aprile 2010), ma anche numeri, cifre, documentazioni circa l’operato delle precedenti amministrazioni. «Ho molto apprezzato l’atteggiamento del gruppo consiliare del Partito Democratico all’indomani della vicenda che ha coinvolto un ex assessore ed un ex consigliere comunale, arrestati per concussione – ha detto il sindaco – ma poi deve essere accaduto qualcosa che ha spinto il Pd a cavalcare un episodio che ha colpito dolorosamente l’intera città e a indire una conferenza stampa rilasciando dichiarazioni false e calunniose. Una presa di posizione equiparabile ad un boomerang. Ho deciso, infatti, di spiegare alla città come stanno realmente le cose e, dati alla mano, dire ai cittadini chi li ha governati per quindici anni». E nei dossier, che il sindaco di Pomigliano ha consegnato alla stampa, c’è tutto. «Tutto quel che abbiamo potuto ricostruire, quanto meno – precisa Russo – perché come nella migliore delle tradizioni, quando la nave stava per affondare i “topi” sono scappati. Già, perché tra il primo e il secondo turno, quando si profilava ormai la vittoria della mia coalizione, dal municipio sono stati portati via interi faldoni, atti, determine, persino computer. Ma quello che abbiamo trovato è sufficiente per avviare, contro gli amministratori uscenti degli ultimi 15 anni, procedimenti per responsabilità dinanzi alla Corte dei Conti. Lunedì mattina consegnerò all’avvocato dell’Ente tutti i fascicoli». Il sindaco non si è poi sottratto alle domande dei giornalisti sul recente arresto di due ex componenti l’amministrazione: «Sono responsabile oggettivamente e politicamente della nomina dell’assessore e di questo ho chiesto scusa alla città di Pomigliano d’Arco. Ma l’amministrazione comunale non c’entra, è SANA. Nella sua interezza». Per ora, nessuna verifica né rimpasto di giunta, ha aggiunto Russo che ha tenuto per sé la delega all’Ambiente.«Almeno fino a gennaio, poi valuteremo» I documenti forniti alla stampa consistono in quattro piccoli dossier: il primo è un essenziale report delle attività dell’amministrazione Russo dall’insediamento ad oggi. Un report diviso in quattro punti e che attiene l’affidamento di lavori, servizi e forniture e quello di incarichi professionali. Documentazione dalla quale si evince che gli affidamenti con procedura di somma urgenza – al contrario di quanto sostenuto in una recente conferenza stampa del PD – sono, in diciotto mesi, soltanto quattro (4). Le rimanenti opere hanno previsto gare ad evidenza pubblica o con procedura in economia (Dlgs 12 aprile 2006 n° 163 – art. 125). Il secondo «dossier» contiene un sunto delle attività amministrative, con relazioni degli assessori e del comandante della polizia municipale. Discorso diverso per gli altri due «dossier»: un ulteriore report – seppure incompleto – dei quindici anni precedenti l’insediamento del sindaco Lello Russo e della sua giunta. Ed è l’incipit, appunto, dell’operazione «Verità» voluta dal primo cittadino. La prima parte è dedicata agli incarichi, appannaggio – stando alle documentazioni giacenti in Comune – di pochi «fortunati» studi professionali. Vi si trovano le cifre spese per cene, viaggi all’estero, interviste a «icone» della sinistra italiana, pregiate bottiglie di Chianti e molto altro, spesso anche in assenza di rendiconti. Vi si può inoltre leggere l’ammontare dei danni erariali nel corso dei 15 anni precedenti l’insediamento del sindaco Russo, cifra che ammonta a poco meno di 8 (OTTO) milioni di euro. È riportata – numeri e cifre alla mano – la situazione della partecipata ENAM prima dell’aprile 2010. Vi si dettaglia inoltre come, in dieci anni (2000 – 2010), i lavori affidati con procedura di somma urgenza ammontano a 30 (TRENTA) per la cifra di circa 917 mila euro. Ma anche che ben 82 (OTTANTADUE) sono i lavori affidati con cottimo fiduciario e 50 (CINQUANTA) a trattativa privata. Un capitolo intero è poi dedicato ai viaggi e ad altre spese delle precedenti amministrazioni. «Si dice che la moglie di Cesare debba sempre essere al di sopra di ogni sospetto – ha detto il sindaco Russo – ebbene, da quel che abbiamo constatato, così non è». Cuba, Messico, Parigi, Spagna, Venezia, Pisa (per un’intervista ad Adriano Sofri), in pratica i cittadini di Pomigliano sono stati governati da una giunta itinerante». Tutti i documenti saranno posti all’attenzione della Corte dei Conti. E il primo cittadino di Pomigliano promette: «È solo l’inizio».
Ufficio Stampa Città di Pomigliano d’Arco