Pollena Trocchia (Na). – Scuole nel caos. Siamo alla prima decade di novembre con le scuole materne ed elementari di Pollena Trocchia che si discute dell’orario definitivo e non è nemmeno iniziato il servizio refezione scolastica. Una congiuntura negativa che getta nello sconforto e nella rabbia i genitori pollenesi che si vedono drammaticamente condizionare il quotidiano, con insicurezze di orari e con il servizio mensa non ancora partito, fino ad arrivare alla questione dell’incertezza del “sabato scolastico”. Nel frattempo l’amministrazione comunale, che vede lo stesso Francesco Pinto detenere la delega della Pubblica Istruzione, ed i dirigenti scolastici si avventurano in provvedimenti che mirerebbero soltanto a destabilizzare la tranquillità dei genitori, bersagliati da un comune intento istituzionale volto a complicare la risoluzione di problemi che rientrano, in tutta tranquillità, nell’ordinaria amministrazione.
Sul territorio un atteggiamento molto critico nei confronti delle istituzioni comunali e scolastiche è tenuto dal Coordinamento dei Genitori Democratici, un’associazione di rilievo nazionale, che vide nel 1976 , come suo fondatore Gianni Rodari. Queste nuovo autorevole presidio democratico si sta muovendo in città, in verità già dal 2008, con atteggiamenti critici e forti.
Sta facendo discutere in città la previsione del referendum per la scelta degli orari definitivi. Questo appello allo strumento di democrazia diretta è stato deliberato lo scorso 3 novembre dal consiglio di circolo. Due le proposte che i genitori degli alunni delle scuole materne ed elementari sono chiamati a votare . La prima è quella del mantenimento dell’orario scolastico dell’anno in corso: ovvero le prime, seconde e terze elementari con orario da lunedì a venerdì dalle 8,00 alle 13,00, con un sabato si è ed uno no – mentre per le quarte e quinte elementari orario dalle 8,00 alle 13,00 da lunedì e sabato. Mentre la seconda proposta messa a referendum prevede questo piano orario : le prime le seconde e le terze elementari andranno il lunedì dalle 8,00 alle 15 – da martedì a venerdì dalle 8 alle 13 ed un sabato su 4 – mentre per le quarte e quinte elementari è previsto il Lunedì dalle 8,00 alle 15,00 – martedì al venerdì 8,00 – 13,00 e sabato 8,00 – 12,00.
Molto discutibile è risultata essere la tempistica e le modalità di previsione di questo referendum che si terrà lunedì 7 novembre , ovvero a poche ora della sua deliberazione. Manca completamente la pubblicizzazione dell’evento, e non ci sta, oggettivamente, l’opportunità di attivare una vera e propria campagna a sostegno delle proposte. Si voterà Lunedì dalle 16,00 ed alle 18, 00 in tutti i plessi scolastici. Non si comprende bene se è previsto per la validità del referendum un quorum di partecipazione.
“Siamo arrabbiati – ha spiegato ai nostri Taccuini Maria Rosaria Di Tuoro, il leader locale del Coordinamento Gentori Democratici – in questo momento noi genitori siamo delle vittime per le incompetenze ed incapacità amministrative dei dirigenti scolastici e del sindaco Francesco Pinto. Noi ci chiediamo ma come si può concepire il fatto che a due mesi dall’apertura delle scuole si discute ancora sull’orario definitivo delle scuole materne ed elementari e come si può concepire che il servizio mensa ad oggi 8 novembre non sia ancora partito? Queste defaillances organizzative ci condizionano pesantemente le notre giornate. Desideriamo avere certezze, e non chiacchiere e confusione. Poi sulla vicenda del referendum, deliberato dal consiglio di circolo il 3 novembre scorso, mi sembra una sorta di “inscenata di democrazia”, un tentativo di legittimare delle posizioni di parte allo scopo di trascinare i genitori a legittimare provvedimenti non condivisibili dagli stessi.. Gli aderenti al Coordinamento Genitori Democratici non parteciperanno alle votazioni in quanto una nostra proposta sull’orario dove si considerava in maniera precisa i sabato scolastici non è stata inserita nelle proposte da votare al referendum. Poi, riteniamo sbagliato non far votare i genitori che hanno bambini alle materne, il referendum prevede anche il futuro scolastico anche dei bambini delle materne. Credo che il non aver considerato le istanze e i desideri di gran parte dei genitori sia stato democraticamente sbagliato da parte del consiglio di circolo. Nelle prossime settimane mobiliteremo i genitori per fare un punto serio sulla situazione drammatica che vivono le scuole di Pollena trocchia e da quel punto si tenterà di costruire un ragionamento serio che riporti alla normalità la questione scolastica pollenese.”
a cura di Miriam De Vita