San’Anastasia (Na). – Venerdì 9 dicembre 2011 alle ore 18.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Sant’Anastasia (NA), Ermanno Corsi presenterà il volume Edito da Liguori “L’alba del cinema in Campania – Dalle origini alla Grande Guerra (1895-1918)”, a cura di Pasquale Iaccio con prefazione di Pierre Sorlin, introduce Lucia Stefanelli Cervelli.
Si tratta della prima ricostruzione storiografica dell’immediato successo che l’invenzione dei Lumière registrò a Napoli, all’alba del secolo Ventesimo, e della sua rapida diffusione negli altri centri campani. Il volume contiene saggi su ciascun capoluogo della Campania e sulla città di Cava de’ Tirreni.
Alla presentazione interverranno il prof. Mario Franco dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, Mariangela Palmieri, gli altri autori dei saggi contenuti nel volume e il sindaco Carmine Esposito.
Precede la proiezione del documentario di Mario Franco Le origini del cinema a Napoli, prodotto dal Forum Universale delle Culture e presentato a Valparaiso, in Cile.
Prima tappa di una ricerca collettiva sul più che secolare percorso del cinema in Campania: per la prima volta l’analisi del cinema “napoletano” viene estesa ai piccoli centri della regione, mentre l’esame dei contenuti delle pellicole mira a coglierne le implicazioni sociali e associative. Frutto di indagini in archivi e biblioteche campane, l’opera rivela aspetti inediti (costruzione di sale, nascita di un pubblico specifico) e l’immaginario di una società in trasformazione. Inoltre, per la prima volta, ci si sofferma sugli antenati del documentario (i “dal vero”) che diffondono per il mondo una icona regionale, esito di un precipitato visivo antico di secoli. Napoli è stata una città che ha avuto sempre un particolare rapporto con le immagini e quindi col cinema. Fu ripresa fin dalle origini da quelle che erano definite “fotografie animate” o immagini in movimento. Ma al di là della prepotenza iconica della rappresentazione della città nei testi filmici, c’è, fin dai primordi del movimento cinematografico, l’attivazione in tutta la Campania di un fenomeno sociale, di un tessuto produttivo, di un circuito di pubblico e critica di cui i contributi raccolti nel volume vogliono restituire il quadro sfaccettato e territorialmente differenziato di una irruente e difficile modernità.
Miriam De Vita