Napoli. – Sarà un incontro con il maestro dell’ora brava quello in programma sabato 10 alla Galleria 19 con Tonino Carotone. Cantautore, pagliaccio, uomo oltre i limiti, seduttore e entertainer, corpo-vintage intorno a una faccia che non conosce le mezze misure, l’artista spagnolo salirà sul palco del centro antico per proporre il nuovo progetto “Ixpiriens Acoustic Tour”. Un viaggio in cui si presenta scortato da due eclettici musicisti: da una parte, Simone Spreafico, dall’altra Luca Garlaschelli.
Insieme, per questo ritorno nel golfo, in uno show collettivo a ritmo della cosiddetta rumba-flamenca. Atmosfere emotive tratte dai ricordi conservati nei locali di Barcellona, Buenos Aires, nei bar di Caracas. <Perché viaggiare non è solo muoversi da un luogo all’altro, ma è sperimentare. Sperimentare le radici musicali dei paesi che mi hanno ospitato, dalla rumba al flamenco, dal tango alle canzoni polverose di quegli indimenticabili anni ’50/’‘60>, dice lui.
Da questo assunto, il desiderio del musicista di suonare in club o teatri dove il pubblico sia il più possibile vicino al palco, se non addirittura sopra. Come piace a lui. Ma Ixpiriens è anche ispirazione e così l’euforico trio garantisce invenzioni sul momento. In maniera imprevedibile, evocando un vecchissimo album di Jimi Hendrix, Carotone domanderà quindi al pubblico se si sente abbastanza “esperienzato”. Personaggio protagonista di mirabolanti avventure umane e artistiche, Tonino Carotone – già partner di Manu Chao, Gogol Bordello, Bandabardò – stavolta ha scelto come compari Spreafico (fondatore dei Mercanti di liquore e spesso socio dello scrittore-attore Marco Paolini) e Garlaschelli (nella sua biografia la Stage Orchestra con Moni Ovadia, collaborazioni con Paolo Fresu e Tullio De Piscopo) per garantire alla performance allegria e temperamento. I fan, alle sua allusioni, risponderanno in coro “Toninooo!”, mentre lui impassibile e svergognato continuare ad aizzarli al motto di “Ciao mortali”. Tra una citazione dei classici di Buscaglione, Carosone e Celentano, e tra gli spassosi ritornelli de “Il santo”, “Primaverando”, “Me cago en el amor”, Antonio de la Cuesta (il suo vero nome è questo) non rinuncerà ad alcune cover: su tutte, “Un ragazzo di strada”, “Sono tremendo” e “Bambino (Guaglione)”. Poi tanti altri titoli pescati da “Malacabeza” e “Mondo difficile”. Affinché la notte napoletana sia amica e un po’ birichina.