Sant’Anastasia (Na). - La porta è socchiusa sul cortile di un antico palazzo, dallo scorcio s’intravede il banchetto degli attrezzi: l’arrotino, il ramaio e l’impagliasedie compongono il quadro con gli animali che girano nell’aia. E’ uno dei tanti ritratti del Presepe vivente che sarà messo in scena dall’associazione Giocondi la notte di Natale nell’antico borgo di S.Antonio. Diciotto le postazioni, 130 i figuranti che si snoderanno tra i vicoli di via Sant’Eligio, via Padre Massimiliano Kolbe, via Padre Michele Abete, via Sant’Antonio per concludersi in piazza con la Natività dopo la messa di mezzanotte. In queste ore fervono i preparativi: le ville e i portoni si aprono per l’allestimento di scena; l’entusiasmo è alle stelle, intere famiglie saranno coinvolte nella rappresentazione biblica. I canti natalizi si diffondono nelle stradine del centro storico facendo da colonna sonora. Poi sarà silenzio. Si spengono i lampioni. La paglia sparsa sulle strade attutirà i passi dei visitatori. La magia è a portata di mano: gli animali infastiditi dalle musiche, le torce, «le luci discrete e soffuse sul fiato trattenuto». «La natività continua ad incantare» commenta Luigi De Simone, il regista della messinscena e vera anima del Presepe Vivente. «A 31 anni di distanza dalla prima manifestazione -aggiunge- quella del presepe della notte di Natale, uno dei pochi in Italia, è più di una tradizione. E’ il modo stesso di essere di una comunità che fonda l’identità degli abitanti del luogo». Se n’è accorto l’ente comunale che già nel 2001 ha inteso istituzionalizzare la manifestazione, fino alla decisione del sindaco Carmine Esposito di replicare la messinscena il 6 gennaio nel centro cittadino. «Dopo il successo dello scorso anno, l’evento sarà riproposto anche nel 2012» annuncia Esposito. A consentire la buona riuscita della rappresentazione sacra, sono all’opera tante persone: i figuranti, selezionati in tutte le fasce d’età e classi sociali, sono scelti sotto la supervisione di uno staff tecnico interno all’associazione dei Giocondi. Quindici componenti suddivisi nei vari settori: scenografia, luci-audio, costumi, musiche, coordinamento scenico, casermaggio, segreteria e pubbliche relazioni, con un settore burocratico-economico. Qualche nome: i costumi dei tempi di Erode sono curati da Maria Abete, da anni impegnata nello studio degli abiti dell’epoca; Francesco è interpretato da Pasqualino Beneduce che durante la fase di preparazione della rappresentazione «non riesce a staccarsi emotivamente dalla figura dell’inventore del presepe di Greggio». Marco Ferrigno, famoso pastoraro napoletano, si è occupato di alcune statue del presepe. Tra le novità sceniche: gli angeli annunciatori faranno la loro parte danzando. La simbologia dell’evento quest’anno punterà l’accento sulla sobrietà e «l’essenzialità della vita per far posto ai valori». Da ricordare i prossimi appuntamenti del Presepe vivente: il 27 dicembre sarà rappresentato a Casoria nel borgo di San Mauro; il 30 nella reggia di Portici. Il 6 gennaio in via Roma, Via Marconi e Corso Umberto, a Sant’Anastasia, fino a concludersi nella parrocchia di Santa Maria La Nova. «Ancora una volta -afferma l’assessore al Trurismo e Grandi Eventi Felice Manfellotto- i Giocondi fanno rivivere un momento importante della storia della Cristianità, proiettandosi nel futuro: grazie a loro, l’immagine di Sant’Anastasia esce fuori dai propri confini».
Ufficio Stampa – Comune di Sant’Anastasia