Cercola (Na). – I commercianti dell’area mercatale che insiste all’interno del Campo Sportivo della cittadella di Caravita, stamane, hanno inscenato una protesta. Hanno chiuso il mercato ed hanno posizionato i loro camion sulla zona dove insiste l’Asl. All’origine della loro forte presa di posizione è stata la difficoltà incontrata dal momento dello spostamento dell’area mercatale dal centro di Caravita all’interno del campo sportivo.
“Le nostre vendite solo calate del 100% – spiegano ai nostri taccuini i commercianti che sostavano fuori al palazzo comunale in attesa dell’incontro con il sindaco Pasquale Tammaro – c’è una difficoltà enorme ad arrivare al mercato , soprattutto per le massaie. Dal 9 febbaraio 2009 abbiamo chiesto un incontro con il sindaco Pasquale Tammaro, con l’assessore al Commercio Aniello Esposito e il responsabile del servizio comunale al commercio Giuseppe De Rosa, ma fino ad oggi nessuno ci ha chiamati. Siamo in attesa di parlare con il sindaco. Nel caso l’amministrazione comunale non venga incontro alle nostre legittime esigenze , siamo pronti anche a protestare in piazza. Tanti di noi non riesco nemmeno a pagare i tributi comunali, quali la tassa di occupazione del suolo pubblico e la tassa dei rifuti. Infatti, 100 euro al mese, per questi due tributi, son diventati una vera e propria zavorra. Desiseriamo ritornare al centro di Caravita, in quell’area gli affari andavano bene.”
Un paio di anni fù l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pasquale Tammaro, decise di spostare l’area mercatale di Caravita, motivando che c’erano dei problemi di viabilità. Ancora una volta il governo comunale ha peccato di scarsa programmazione, e soprattutto si è previsto lo spostamento di questa area mercatale e la previsione della nuova area mercatale nella Lottizzazione Craafa, senza metter mano al Piano Traffico e al Piano Urbanistico Commerciale. Ecco oggi le conseguenze di scelte politiche non condivise con le parti in causa.
La crisi nel complesso di quell’area mercatale è fortissima. Dai 40 venditori ambulanti si è passati in poco meno di un anno a 24, e corre voce che altri 10 starebbero pensando di abbandonare per l’insosetinibilità delle spese.
il direttore Gaetano Busiello