L’europarlamentare del Pdl/Ppe Enzo Rivellini, Presidente dell’Associazione Mezzogiorno di Fuoco, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Stamani ho visitato l’ospedale Cardarelli alla luce delle ultime gravi notizie di pazienti che dalle barelle ormai sono passati sulle lettighe ed addirittura sulle panchine. Accompagnato dal direttore generale Granata che scherzosamente, ma non troppo ho definito il “novello Lazzaro” perché come Lazzaro ogni giorno sembra debba essere sostituito e poi “resuscita” rimanendo al proprio posto ho ispezionato i reparti ed anche il sottosuolo del nosocomio.
Ho voluto per prima cosa verificare il perché non viene usata la macchina lava barelle e dopo le rassicurazioni del direttore e del numeroso seguito che mi ha accompagnato, ho compreso che tale macchina depositata presso gli scantinati è stata sostituita da una nuova procedura di sanificazione delle barelle.
Ho visitato, inoltre, il padiglione dove è ubicata la Medicina Nucleare, inaugurato da Caldoro
nel dicembre 2010 ed a tutt’oggi, benché sia completato, rimane inutilizzato. In tale reparto marciscono diverse attrezzature per un totale di spesa di 2 milioni di euro (tra macchinari ed
infrastrutture) ed ho sollecitato il direttore a velocizzare l’iter burocratico per consegnare il reparto ai pazienti al fine di evitare una mia denuncia alla Corte dei Conti. Ho poi visitato il nuovo reparto di Rianimazione, che a detta di Granata sarà operativo tra circa 30 giorni, ed ho preso impegno di tornare i primi di marzo per vedere tale reparto in funzione. Ma il pezzo forte dell’ispezione è stata la visita nei sotterranei del Cardarelli perché il 23 gennaio prossimo partono i lavori di ristrutturazione degli stessi che possono collegare i vari reparti del nosocomio e lo stesso con gli ospedali vicini anche con l’uso di mezzi elettrici. A tal proposito ho ribadito al direttore Granata l’urgenza di un suo incontro col direttore Canfora del Policlinico Federico II, col direttore Pedicini dell’Istituto Pascale e col direttore Giordano dell’Ospedale dei
Colli: questo per avviare una sinergia tra strutture sanitarie che eviti che i pazienti del Cardarelli siano costretti a lunghe e vergognose attese su barelle, lettighe o panchine.
Tra Cardarelli e Pascale c’è solo un muro di divisione che potrebbe essere abbattuto ed i malati oncologici assegnati al Pascale così da liberare il Cardarelli dal sovraffollamento; tra Cardarelli ed il Monaldi la distanza è di poche centinaia di metri ed è assurdo avere a pochi metri l’uno dall’altro reparti doppione come l’emodinamica solo per accontentare qualche “barone” e penalizzando l’assistenza ed i pazienti; tra Cardarelli e Policlinico Federico II (che ricordo è
finanziato per l’assistenza dalla Regione Campania) esiste un sottopassaggio oggi chiuso e non è accettabile che, come si vocifera, al Policlinico ci sia un’occupazione di posti letto al di sotto del
70% ed addirittura ad agosto, nel sito centrale adibito all’utilizzo di più reparti, l’occupazione è stata di pochi posti letto anche in presenza di decine di medici ed infermieri. Il tutto mentre al
Cardarelli i malati erano sottoposti ad incivili e disumane attese. Ho proposto, quindi, una sinergia tra i direttori delle varie strutture ed in ogni caso spero che le notizie che danno per imminente la nomina a direttore generale di qualche altro “barone” protagonista della mala
sanità bassoliniana siano tutte campate in aria. In particolare al Policlinico Federico II, dove l’assistenza è finanziata dalla Regione, bisogna rispettare la mission universitaria ma evitare che i poteri forti e le “baronie” che da sempre gestiscono la nostra sanità connegligenze e sopraffazioni note a tutti, molto evidenti sotto il regime bassoliniano, possano continuare ad imperare».