San Sebastiano al Vesuvio (Na). – La notizia filtrata in queste ore relativa alla volontà del coordinamento cittadino del Partito Democratico di invitare il sindaco Pino Capasso a reintegrare Giuseppe Panico, assessore cacciato dal sindaco il mese scorso, per far fronte all’incombente processo del Tar, sta aprendo scenari nuovi sulla città e nel confronto politico cittadino.
A quanto pare il coordinamento del Partito Democratico non sarebbe soddisfatto delle ragioni espresse dal sindaco Capsso in un incontro , motivazioni che non hanno convinto i democratici impuntati sulla difesa a Panico, che di fatto, determinano il parcheggio a consigliere comunale di Giuseppe Panico.
Ormai, Pino Capasso , “assediato” dall’opposizione e dal suo partito di riferimento, vive il momento politico più duro della sua lunghissima carriera politica. Il ragionamento politico che porta avanti il coordinamento dei democratici palesa una faida interna di difficile soluzione. Infatti, a non condividere questo atteggiamento della segreteria Pd sembrerebbe essere, per ovvie ragioni, il gruppo che fa a capo al presidente del consiglio comunale Biagio Pizzo ed all’assessore alla legalità Raffaele Aratro, i quali non avrebbero accettato la proposta di revoca delle deleghe ad Aratro, ed avrebbero minacciato di passare all’opposizione ove si fosse dovuto ricorrere al sacrificio di Aratro per far spazio alla Riccardi.
Non mancano le accuse all’opposizione , arrivate da una nota pubblicata dal PD su un giornale locale, i democratici sostengono che il Pd sarebbe l’unico partito organizzato sul territorio, a differenza de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”, che sarebbe retto da un solo uomo, il capogruppo Gennaro Manzo.
“Il Partito Democratico – replica prontamente alle accuse Gennaro Manzo – è rappresentato da incapaci. Sia sul piano amministrativo che sul piano politico, questi “santoni” della politica sansebastianese, non ne hanno azzeccato una. Nella gestione dell’amministrativa comunale hanno commesso solo disastri, i quali ricadono sulle tasche dei cittadini, vedi la piscina comunale, gli immobili comunali, l’aumento ingiustificato della Tarsu del 30%. Sul piano politico , è chiara la spaccatura interna. Una vera e propria faida interna. Io desidero precisare che il sottoscritto è arrivato in città perché un gruppo di giovani sansebastianesi lo hanno sostenuto e, tuttora, sono in consiglio comunale due giovani consiglieri che stanno crescendo e stanno preparando delle importanti proposte volte al rilancio dell’immagine e dello sviluppo della città. Invece di polemizzare con il sottoscritto mi devono spiegare perché quando al primo consiglio comunale di presentazione della Giunta Comunale,, questi rappresentanti del Partito Democratico, non accolsero la mia proposta di inserire la donna in Giunta, come prevedeva il rispetto della Quota Rosa, sancito dalla legge? E perché solo oggi, con la revoca di Panico, c’è tanto clamore? Se le quattro professioniste sansebastianesi non avessero fatto ricorso al Tar e noi de “Il Popolo di San Sevastiano – Manzo Sindaco” non avessimo attivato la campagna di sensibilizzazione sulla quota rosa, sarebbe stata cambiata la giunta, inserendo la donna? Io credo proprio di no. Prendano atto, quelli del PD, che noi siamo una forza poliitca che riporterà nell’alveo della legalità le attività amministrative al comune di San Sebassiano al Vesuvio.”
Il coordinamento del PD che scende in campo per la difesa della causa dell’ex assessore Giuseppe Panico ci sembra, a noi osservatori delle dinamiche politiche sansebastianese, davvero una commedia. Infatti, archiviato , e messo fuori dal confronto cittadino, “l’avversario-non avversario” storico del sindaco Giuseppe Capasso, l’ex assessore Michele Capasso, oggi c’è necessità, secondo le dinamiche capassiane, di ricavarsi un altro “avversario – non avversario”, ed ora il gioco del “potere – contro potere” che ha retto, in modo disastroso, la città di San Sebastiano al Vesuvio verrebbe ad essere garantito da Giuseppe Panico,figlio dell’alleato storico del sindaco Capasso,ovvero Gaetano Panico. Perché l’assessore Giuseppe Panico, che vive in simbiosi con il coordinamento del PD, a tempo debito e, soprattutto in consiglio comunale, non si è mai espresso favorevolmente al rispetto della quota rosa? E’ pur vero che Panico ha subito un’umiliazione politica , in conseguenza anche del risultato elettorale ottenuto, ma lo stesso Panico insieme agli altri assessori e consiglieri comunali sono stati complici nell’illegalità del mantenere in piede una Giunta senza donna. Giuseppe Panico, anche se giovane, è ben inserito nel sistema di potere capassiano, posizione ereditata dall’attività storica del padre Gaetano, certamente non può passare da martire, e soprattutto non può essere considerato per nulla l’anti Capasso. Qualora volesse dimostrare di essere il “nuovo che avanza” basta solo aspettare il consiglio comunale dove lo stesso si ripresenterà, e si posizionerà, però, ne i banchi dell’opposizione.
Di cattivo gusto è risultata essere anche la notizia fatta uscire dal coordinamento del PD, con la quale si evidenziava la chiusura della sezione del PD e la presunta violazione dell’art.14 dello Statuto del PD, norma che dispone il contributo al partito degli amministratori provinciali, comunali, ecc. Giuseppe Capasso, è sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Presdiente dei Comuni del Parco Nazionale del Vesuvio e Capogruppo PD in consiglio provinciale.
il direttore Gaetano Busiello