Riceviamo e Pubblichiamo la lettera firmata da Emilio Alfano, presidente Confapi Industria Campania, contro i ritardi nei pagamenti alle imprese dei servizi di gestione degli impianti dell’acquedotto della Regione Campania. La lettera è stata indirizzata al presidente Caldoro e agli assessori Vetrella, Nappi, Giancane e Romano.
Pregiatissimi,
purtroppo il sistema delle piccole e medie industrie si vede costretto, suo malgrado, ad evidenziare la situazione drammatica di un sistema economico e produttivo ormai in ginocchio, obbligato a “difendersi” non solo da un sistema bancario che al sud non sposa le progettualità cantierabili e meritevoli di attenzione ma anche, e purtroppo soprattutto, da una Pubblica Amministrazione, che effettua pagamenti ai propri fornitori con ritardi oramai insopportabili, trasferendo l’inefficienza della macchina amministrativa pubblica sul sistema produttivo privato. CONFAPI Industria Campania Federazione delle Associazioni delle Piccole e Medie Industrie della Campania aderente a CONFAPI
L’attuale situazione è insostenibile, vi sono imprese che rischiano il tracollo economico e
finanziario con una unica soluzione che non può essere diversa dal FALLIMENTO, con la relativa chiusura di cantieri e licenziamento di personale, tutte conseguenze di un mancato rispetto delle obbligazioni assunte da un committente che risponde al nome di Regione Campania e che, nonostante le continue sollecitazioni, non adotta alcun provvedimento finalizzato alla soluzione dei problemi.
Negli ultimi mesi diverse imprese appartenenti a molteplici settori produttivi aderenti alla
Confapi hanno rappresentato all’associazione l’esigenza di manifestare nelle sedi opportune le
complesse problematiche, chiedendo di fatto di ripristinare dignità al lavoro che svolgono ed
affermare la certezza del diritto vedendosi pagate le prestazioni effettuate da diversi mesi,
situazione che in qualsiasi altra parte del mondo rappresenta la normalità ma che in Regione
Campania, e purtroppo nella totalità delle P.A. Campane, negli ultimi anni viene vista come una vera e propria eccezione, svilendo i principi essenziali e basilari che sono alla base dei contratti sinallagmatici.
E ancora, con particolare attenzione rappresentiamo le problematiche manifestate dalle
imprese che erogano i servizi di gestione degli impianti acquedottistici regionali, aziende che nel corso degli ultimi anni hanno effettuato grandi sacrifici garantendo la gestione fondamentale per il corretto funzionamento degli impianti ed indispensabili per la salute pubblica dei cittadini campani.
Facendo fronte con propri capitali, impegnando i propri patrimoni con le banche, attraverso un sistema che comunque oggi è diventato di per sé insufficiente dal momento in cui anche il sistema bancario non ritiene opportuno sopperire alle mancanze della P.A..
Su questa particolare questione dai vertici Confapi Industria Campania, insieme alle imprese
coinvolte, sono state effettuate una serie di proposte concrete sulla definizione delle procedure
pendenti, si sono susseguiti tavoli di lavoro prima tecnici, politici e poi ancora tecnici con i singoli referenti regionali per le opportune competenze (tra cui riunioni del 24 e 25 novembre 2011- 20 dicembre 2011 – 10 gennaio 2012), incontri conclusosi con impegni concreti di pagamenti assunti da parte della Regione Campania, ma sostanzialmente non ancora mantenuti e che di fatto, non hanno portato alla definizione di alcuna procedura di liquidazione delle spettanze a favore delle imprese fornitrici.
Lo status quo rischia di generare una serie di reazioni a catena che non possono non coinvolgere la sopravvivenza delle imprese, il licenziamento dei circa 500 dipendenti interessati alla gestione dei servizi con conseguenti ripercussioni sociali e sindacali.
La Confapi, da sempre al fianco delle Amministrazioni per la ricerca di soluzioni
appropriate per il rilancio del sistema produttivo locale, chiede maggiore attenzione alle
problematiche su riportate, affinché le imprese operanti nella gestione degli impianti
acquedottistici regionali possano vedere rispettati i propri diritti ad incassare i crediti spettanti e possano nel contempo onorare i propri debiti nei confronti di terzi con particolare riferimento allamanodopera diretta.
In un periodo di grande crisi economica e sociale sarebbe imperdonabile per il nostro
territorio provocare il fallimento di imprese sane, disperdendo di fatto un patrimonio di grandi
competenze imprenditoriali e professionali e mettendo a repentaglio la sopravvivenza economica di
circa 500 famiglie; sarebbe inoltre mortificante, ed allo stesso tempo imbarazzante, dover
spiegare che alla base di tutto vi è il mancato rispetto delle obbligazioni assunte dalla Regione
Campania nei confronti delle stesse ditte fornitrici, aziende che continuano con sforzi enormi ad effettuare i pagamenti dei salari dei dipendenti nonostante le stesse non ricevano pagamenti per prestazioni effettuate da più di 2 ANNI, il tutto a dispetto della regolare documentazione presentata ed agli atti degli uffici preposti.
La Confapi e le imprese acquedottistiche ad essa aderenti si aspettano una risposta
immediata da parte della Regione Campania in termini di pagamento delle spettanze dovute,
nell’attesa di essere comunque convocati sulle problematiche afferenti la gestione degli impianti per gli anni a venire.
Nell’attesa di un sollecito riscontro si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.
Il Presidente – Comm. Emilio Alfano
Ufficio Stampa Confapi Campania e Api Napoli