Dopo oltre una settimana dall’uscita risulta ancora il film più visto. Con oltre 20.873.000 euro di incassi toltale è il vero successo del cinema invernale, un cine-panettone posticipato.
Continuano le storie delle due famiglie rispettivamente di un postino del Sud, Mattia che viene trasferito a Milano lontano dalla sua famiglia di origine e da sua moglie ed Alberto, direttore milanese ambizioso, che adora la sua carriera tanto da litigare con la moglie una splendida e spiritosa Angela Finocchiaro. Stupisce come un film che la volontà, la “mission”, seppur a colpi di risata, di “sfatare” falsi pregiudizi abbia, in realtà, costruito i personaggi stereotipati il cui carattere è strettamente legato ai classici prototipi collegati alle regioni di provenienza.
Mattia, ragazzo simpatico e “sfaticato” (ovviamente del sud)che non vuole staccarsi dalla madre per creare una famiglia autonomamente e non riesce a pronunciare la parola “mutuo” . Alberto, uomo in carriera che in nome del lavoro trascura moglie e figlio.
C’è da dire, che nel film i personaggi principali hanno un’evoluzione: si condizionano a vicenda finendo per vivere rispettivamente, seppur per breve tempo, la vita l’uno dell’altro. Un esperimento poco riuscito. Tutto ciò, battute telefonate a parte, ha come risultato un film sopravvalutato scontato ed eccessivamente buonista. La riuscita del film è dovuta alla popolarità del cast e all’eccessiva fidelizzazione che hanno con il pubblico, soprattutto quello napoletano che adora G. Siani, Nando Paone e, per i meno giovani, lo strepitoso Giacomo Rizzo. Un film adatto per momenti di svago in compagnia di amici, ma decisamente sopravvalutato.
Rosanna della Fonte