Massa di Somma (Na). – Una gestione politica e amministrativa sofferente del consorzio cimiteriale , questo è il dato politico che è emerso dalla conferenza stampa convocata dall’assemblea dei sindaci e dal consiglio di amministrazione del consorzio intercomunale dei servizi cimiteriali.
All’appuntamento con i giornalisti, tenutosi stamane presso la sala consiliare del comune di Massa di Somma, erano presenti Antonio Zeno, sindaco di Massa di Somma e Pasquale Tammaro, sindaco di Cercola, mancava, come da copione, il sindaco Giuseppe Capasso, quest’ultimo risulta essere una vera e proprio zavorra per l’intero consorzio cimiteriale. Al gran completo i consiglieri di amministrazione del consorzio(Ciro D’Ambrosio e Alberto Molisso , delegati del comune di Cercola, Tiziano Sacco per il comune di Massa di Somma e Gaetano Panico delegato per il comune di San Sebastiano al Vesuvio), arrivati anche il responsabile tecnico , architetto Giuseppe Romano, e, Antonio Costanzo il revisore dei conti.
Ad accendere il confronto in aula è stata il nuovo balzello che l’assemblea dei sindaci, su proposta del CDA, ha previsto a carico dei cittadini , 15€ di canone per la manutenzione ordinaria e la pulizia delle aree cimiteriali. Il nocciolo della questione verterebbe sul fatto che questo servizio sarebbe già svolto dalla ditta che si occupa da anni della gestione dei servizi cimiteriali. “Queste sessanta mila euro che ricaveremo dal contributo dei 15 euro dei cittadini , per 4.000 loculi, in aggiunta ai 137.000 delle quote consortili che versano i vari comuni vanno a sostenere altri costi, quali quello del personale e del funzionamento della macchina consortile. Questo fondo non è vincolato”, ha detto il revisore dei conti Antonio Costanzo. Quindi, il dubbio si fa più fitto: era necessario prevedere questo nuovo balzello per servizi che, forse, sono già nelle prerogative di altri ditte che operano nel cimitero consortile?
Un’altra vicenda spinosa è relativa al mancato versamento delle quote consortili da parte del comune di San Sebastiano al Vesuvio. Il revisore dei conti conferma i dati: siamo: ”Ad oggi sui 150.000, e sono stati notificati al comune di San Sebastiano i decreti ingiuntivi di pagamento.” Quindi, nessuna procedimento di pignoramento è in atto da parte del consorzio. Risulta indigeribile il fatto che si vada a tassare il cittadino e non si “obbliga” il comune di San Sebastiano al Vesuvio a pagare le quote consortile, che permetterebbe ai cittadini di liberarsi di un quanto meno inopportuno balzello.
Arriva anche la nota curiosa in corso di conferenza stampa, è relativa all’appostamento di 41.000 in bilancio consortile, approvato a marzo 2011, con le quali si determinano “uscite da destinare”, riguardanti il pagamento di un’indennità di funzione ai componenti del consiglio di amministrazione, indennità che a seguito di approvazione di una serie di leggi e di sentenze recenti della Corte dei Conti avrebbero scongiurato l’ipotesi di un ripristino dell’indennità. Quindi , abbiamo chiesto ai sindaci, il perché non si fosse utilizzato questo fondo per far fronte alla individuazione del famigerata canone per la pulizia delle aree cimiteriali e di manutenzione ordinaria. Possibilista è risultato essere il sindaco Antonio Zeno: “Certo è un’ipotesi da non scartare, ove ci fossero conferme da parte della Corte dei Conti.
Il nodo cruciale , che fa andare in sofferenza il bilancio consortile è relativo all’individuazione di 100.000 euro per la Tarsu. A noi cronisti, è risultato davvero strano , in quanto lo sversamento dei rifiuti particolari che si producono al cimitero, quali fiori, bare, lumini ecc, rientrano nei servizi assegnati alla ditta che gestisce i servizi cimiteriali e se ci fosse Tarsu, dovrebbe essere misurata ed applicata per i 5 metri quadrati dell’ufficio presente all’interno del cimitero. Altro nodo che né i sindaci presenti, consiglio di amministrazione e tecnici ci hanno sciolto, e soprattutto, convinto.
Gli interventi iniziali di Antonio Zeno e Pasquale Tammaro sui presunti, e quanto meno discutibili, successi amministrativi del consorzio cimiteriale sono stati smentiti dai fatti. Sia Zeno che Tammaro hanno dissertato sul fatto che il consorzio cimiteriali non ha alzato le tariffe per i servizi, dimenticando che ne hanno introdotto una nuova, e soprattutto, fantasiosa. Ma in particolar modo si sono dimenticati la sofferenza che hanno prodotto al bilancio consortile i costi di gestione, aumentati in maniera smisurata, soprattutto nell’ultimo anno con l’individuazione di un responsabile del servizio tecnico e di uno finanziario che costano alla comunità ben45.000€ , a fronte di ventimila euro degli anni scorsi, quando si attingeva dalle risorse professionali dei vari comuni. Senza dimenticare i tanti incarichi tecnici.
Al termine di questa conferenza stampa chi vi scrive è stato travolto da diversi interrogativi: perché non si procede, nell’immediato, a far pagare la quota consortile al comune di San Sebastiano al Vesuvio, procedendo ai pignoramenti dei beni sansebastianesi? Perché mettere 41.000 euro in appostamento per le indennità dei componenti del CDA, che impediscono di fatto, la rimessa nell’indotto consortile di questi fondi? Da dove è spuntata questa cifra astronomica di 100.00 euro per la Tarsu che il consorzio deve pagare al Comune di Massa di Somma?
Una certa tensione in sala ha prodotto l’accusa di Antonio Zeno rivolta ai componenti del CDA per la mancata comunicazione ai cittadini delle motivazioni che avevano spinto l’assemblea dei tre sindaci ad approvare questa nuova tassa. Come se i sindaci non sapessero dell’effetto che avrebbe prodotto nella comunità questa nuova idea fiscale.
Dalle opposizioni dei diversi consigli comunali, anche in conseguenza delle dichiarazioni dei sindaci , si stanno preparando alcune iniziative volte a tutelare le tasche dei cittadini, ed in apertrciolare ad abolire il canone dei 15 euro.
il direttore Gaetano Busiello