Napoli. - L’Unione Nazionale Armatori da Diporto, attraverso il Presidente Lino Ferrara attacca la decisione di aver tralasciato gli investimenti dei privati, fra cui Nauticsud, che aveva offerto appoggio per le Prove di Coppa America.
“A proposito dei “bilanci” post regate – esordisce il Presidente dell’Unione Nazionale Armatori da Diporto Lino Ferrara - dopo l’asservita euforia di tutti i mezzi d’ informazione, oggi 19 Aprile 2012 leggiamo a pagina 5 del il Corriere del Mezzogiorno l’intervento del segretario regionale UIL Anna Rea in cui evidenzia che “…gli sforzi sono stati unicamente quelli degli enti locali, comune e regione, insieme alla Camera di Commercio, nessun privato, nessuna banca, nessun”benefattore” o propulsore “ottimista”…Napoli, la Campania hanno bisogno di mille America’s Cup, certo con organizzazione, investimenti (magari privati)…”
“Mi corre l’obbligo allora sottolineare – dichiara Lino Ferrara - nella mia qualità di Presidente dimissionario di Nauticsud il salone del turismo nautico che si accingeva a svolgere la 43° edizione dal 14 al 22 Aprile 2012, nel capoluogo Campano, che avevamo inizialmente salutato con entusiasmo la sinergia Istituzionale che aveva portato le regate sul nostro territorio al punto di offrirci a sponsorizzare l’equipaggio “made in Naples” inizialmente annunciato e riportato dagli organi di stampa.”
“Invece – denuncia il Presidente dell’Unione Armatori da Diporto - quello che doveva essere un sinergico vantaggio competitivo per la tradizionale manifestazione Nauticsud per il turismo nautico, si è trasformato in un irreversibile fattore di crisi allorquando è stata ignorata e arrogantemente annullata nella sua parte migliore, quella a mare, dall’Autorità Portuale di Napoli a pochi giorni dalla sua inaugurazione, non per motivi legati alla sicurezza in mare, non per l’occupazione dello stesso spazio demaniale da altri soggetti, ma al solo fine di assecondare segreti patti di esclusiva di marketing su tutto il territorio circostante oggetto oggi di nostro ricorso al Tar per l’azione di risarcimento del danno.
Segreti patti di marketing, che solo il presidente dell’Unione Industriali di Napoli e amministratore unico di ACN poteva conoscere.”
“Nessun riguardo e nessuna correttezza istituzionale è stata riservata a Nauticsud allorquando le regate hanno cambiato location spostandosi dalla improbabile sede Bagnoli alla sempre ambita baia Mergellina senza la quale non si sarebbe realizzata la pedonalizzazione di Via Caracciolo, operazione non improvvisata, ma sempre meditata, almeno dal giorno in cui Nauticsud (Aprile 2011) inviò i propri progetti di riqualificazione del water front, tra cui la pedonalizzazione di Via Caracciolo, a tutti i candidati a sindaco di Napoli.
Il vero successo non sono state le regate - conclude Ferrara – non è stato il finto arrivo di turisti, invece è stata la pedonalizzazione di Via Caracciolo (anche se da reinterpretare), ed allora perché si è fatto credere di puntare inizialmente su Bagnoli? Che rassicurazioni offriva quella location ad un manager minimamente avveduto seppure operante non con risorse proprie, ma risorse pubbliche? E’ questa la strategia manageriale che Paolo Graziano adotterebbe per la Magnaghi?”
“In conclusione – dice Ferrara – se a Mergellina è stato necessario allungare la scogliera esistente, a Bagnoli come avrebbero fatto, dove non esiste nessun riparo?”
Comunicato Stampa ’Unione Nazionale Armatori da Diporto