Spenti i “riflettori” sull’ultima presentazione del suo nuovo progetto discografico, avvenuta in quel di Sirignano (Av) al cospetto di una gremitissima sala consiliare del municipio della cittadina del mandamento, il rocker Zorama, dal 2 al 20 giugno, sarà in tournèe in Finlandia, dove promozionerà il suo nuovo concept-album “Involitudine”, toccando tra le altre, anche le città di Helsinki, Kuopio e Seinajoki. Zorama mancava da circa quattro anni in terra finnica, tempo in cui ha scritto Il nuovo disco. il cantautore campano. Uscito lo scorso 24 aprile e dal 18 maggio distribuito anche nei circuiti digitali, “Involitudine” sta ottenendo grandi consensi da critica e pubblico, confutando al suo autore la meritata consacrazione di cantante ricercato e di “nicchia”. Inquietudine, viaggio e mistero hanno sempre caratterizzato l’affascinante mondo musicale di Zorama. Merito del personalissimo mix di rock pulsante di oscurità, di melodie e armonie caratterizzanti e di incursioni prog, ma anche dei testi carichi di criptica tensione. In “Involitudine” il cantantaurocker campano, enfatizza la componente gotica, amalgamandola con livelli di “barocchismo” mai estremi che sfociano nella musica classica, fino a comporre un robusto disco di rock cantautorale.
Il terzo album in studio, quello più difficile da realizzare, registrato tra Olginate (Lc), Casalnuovo (Na) e Grottaglie (Ta) e, masterizzato al Rock Garden di Londra dall’anglosassone Mark Shirer, già collaboratore de The Cure e de i Placebo, suona potente e poderoso, riflettendo all’ascolto un rock suggestivo che rispetto al passato concede poca indulgenza alla melodia troppo orecchiabile. Il caratteristico falsetto di Zorama c’è, ma lascia più spazio ad una voce più matura e graffiante, le chitarre sembrano “rubate degnamente” qua e la ai vari David Gilmour , Joe Satriani e Johnny Greenwood nelle loro roboanti e, allo stesso modo, affascinanti emissioni di mini assoli riuscitissimi. Fra le 18 tracce che compongono quest’opera di rock cantautorale, spiccano senza dubbio, “La Morte Sulla Lingua”, “I Miei Comunicati”, “L’Incontro e L’Addio, “Quanto Mi dai” (scritta sapientemente con sua maestà Franco Migliacci), “Musa Delle Muse” e la title tracks “Involitudine”. In conclusione, altra nota di merito va alla costruzione degli arrangiamenti, che si sposano benissimo al progetto “Involitudine”, soprattutto se li si confrontano con i precedenti dischi. Una crescita totale, di ampio respiro e strutturalmente maniacale. Il risultato è da considerarsi senza alcun’ombra di dubbio più che positivo. È un album complicato ma accessibile (non a tutti!) A gradi, un concept in continua evoluzione e tutto da scoprire. Vanno premiati, ancora una volta, il coraggio e l’originalità di una complessità non rincorsa a tutti i costi, ma endemicamente presente nel DNA dell’artista Zorama.