‘’Questo stato di cose – aggiungono Casapound e Blu – è stato creato ad arte dalla Regione Lazio, che ha tagliato notevolmente i fondi destinati alla Sanità e dall’ Amministrazione della clinica, che non ha mosso un dito per evitare che la situazione degenerasse e che non ha alcuna intenzione di scongiurare i licenziamenti previsti, circa una quarantina, ed anzi ha iniziato una politica del ‘ricatto’ ai danni dei lavoratori che in molti casi cedono alle pressioni per non rischiare di ritrovarsi senza un lavoro. Come se non bastasse, i sindacati di sempre, cioè coloro che dovrebbero sostenere i lavoratori e far sì che nonostante la crisi non siano questi ultimi a pagare i tagli voluti dalla Regione, sono stati i primi ad adeguarsi al nuovo corso deciso dalla dirigenza della clinica, con opere di vero e proprio ‘corteggiamento’ culminato con accordi sottobanco tra sindacalisti e l’amministrazione di ‘Sorriso sul mare’. A tutto questo noi, insieme ai lavoratori, ci ribelliamo, e siamo orgogliosi di essere stati contattati dai dipendenti della clinica che hanno visto in noi l’unico interlocutore in grado di difenderli senza compromessi’’.
Il Secolo Nuovo