Pomigliano d’Arco (Na). – Francesco Donadio presenta il suo volume “Edoardo Bennato: Venederò la mia rabbia (Arcana) alla libreria “La Feltrinelli Point” di Pomigliano d’Arco, presso il Polo Culturale “La Distilleria” (Via Roma, 281): sabato 30 giugno alle ore 19:00.
Intervengono con l’autore Giorgio Bennato, in arte Zito, attualmente manager delle Edizioni 55 e della Cheyenne Records, rispettivamente società di edizioni e etichetta di Bennato; Patrizio Trampetti, già membro originario della Nuova Compagnia di Canto Popolare oltre che co-autore di due delle canzoni più importanti di Bennato, “Un giorno credi” e “Feste di piazza”; Raffaele Cascone, “scopritore” di Edoardo Bennato nei primi anni Settanta quando era speaker a RadioRai; Patrizia Lopez, cantautrice e, nella seconda metà degli anni Settanta, “opening act” durante molti concerti di Bennato. Accompagna la serata il gruppo Falsi dell’Architetto Bennato (FDAB) di Antonio Dubois, tribute-band ufficiale di Edoardo Bennato, che suoneranno le canzoni più celebri del cantautore napoletano; prevista anche la partecipazione di altri artisti patenopei, tra cui il Trio Ivaluda
Il LIBRO: “Venderò la mia rabbia” è stato scritto avvalendosi degli archivi a disposizione (dischi, libri, riviste, quotidiani, Teche Rai) e intervistando i più stretti collaboratori del cantautore/rocker di Bagnoli, fratelli (Eugenio e Giorgio) compresi. Di Edoardo Bennato oggi si parla davvero (troppo) poco. Eppure, negli anni Settanta è stato forse il più amato tra i cantautori e ha creato almeno una trentina di brani che possono essere considerati dei classici della nostra discografia. Canzoni come “Salviamo il salvabile”, “Un giorno credi” e “Meno male che adesso non c’è Nerone” hanno rappresentato la colonna sonora di una generazione immersa in una confusa realtà quotidiana fatta di austerity, di scontri di piazza e di terrorismo che via via diventava sempre più imprevedibile e feroce. Una carriera tutta in salita, quella di Bennato, che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per conquistarsi il proprio posto al sole. Il cammino, dai primi concertini con i fratelli nella Napoli degli anni Cinquanta passando per il trionfo di San Siro nel luglio 1980 di fronte a 80mila persone in delirio, fino a giungere al recente inno per i 150 anni dell’Unità d’Italia, non è certo stato una passeggiata. Se Edoardo ce l’ha fatta, è stato grazie alla sua (sana) rabbia, e alla ferma convinzione nel proprio talento. Per strano che possa sembrare, è la prima volta che la storia di Bennato viene narrata da qualcuno che non sia un fan dichiarato o facente parte dell’entourage dell’artista.
Francesco Donadio, ricercatore e scrittore, appassionato di pop angloamericano, è autore, con Marcello Giannotti, del saggio Teddy-boys rockettari e cyberpunk. Ha scritto di musica per «Tuttifrutti» e «Il Mucchio Selvaggio » e ha collaborato con la Rai, l’ADN Kronos e alcune storiche radio private. Attualmente coordina la testata web «Extra! Music Magazine» (www.xtm.it).
Rosanna Della Fonte