Torre del Greco. Crac Deiulemar, secondo solo alla Parmalat, 9 arresti

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Torre del Greco (Na). – Si tratta del secondo crac finanziario per portata economica in Italia dopo quello della Parmalat”. Non ha dubbi il procuratore della Repubblica facente funzioni di Torre Annunziata (Napoli), Raffaele Marino, quando in conferenza stampa illustra i risultati dell’operazione legata al crac della Deiulemar compagnia di navigazione, la società di Torre del Greco nella quale 13mila famiglie hanno investito almeno 800 milioni di euro.

Un default che ha messo in ginocchio la città vesuviana coinvolgendo investitori di Napoli e provincia. Un fallimento legato a quelle che in questi mesi sono state ribattezzate le “obbligazioni del mondo parallelo”, diverso dal “mondo reale” dove era consentita l’emissione di titoli per poco più di 40 milioni di euro. Il resto? Finito su conti correnti intestati al vecchio amministratore unico, il “capitano” Michele Iuliano, e di qui terminato – secondo la ricostruzione fatta dagli uomini della Guardia di Finanza di Torre del Greco, in collaborazione con quelli del gruppo di Torre Annunziata e della sezione della Polizia tributaria di Napoli – in società e trust esteri realizzati in Lussemburgo, Malta, Irlanda e Portogallo.

Oggi la svolta giudiziaria, grazie all’operazione denominata ‘Il mondo di Oz’, che tutti gli investitori – che in questi mesi hanno organizzato sit in, cortei e tavole rotonde – attendevano da tempo. I finanzieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Torre Annunziata nei confronti di nove persone, tra fondatori della storica compagnia nata nel 1969 e familiari stretti. In carcere sono finiti i figli del defunto Giovanni Della Gatta, Angelo, Pasquale e Micaela (rispettivamente di 47, 49 e 42 anni), la figlia dell’ex amministratore unico (morto ad aprile per infarto durante una perquisizione domiciliare), Giovanna Iuliano, 45 anni; Leonardo Lembo, 44enne figlio dell’unico fondatore della compagnia ancora in vita. Proprio Giuseppe Lembo è uno dei destinatari della misura cautelare agli arresti domiciliari in ragione dell’età (75 anni). Ai domiciliari anche il figlio, Filippo (38 anni) e le vedove degli altri due fondatori della Deiulemar, Lucia Boccia (vedova Della Gatta, 75 anni) e Maria Luigia Lembo (consorte del defunto “capitano” Iuliano, 83 anni).

Per tutti le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio e raccolta abusiva del risparmio.

Oltre agli arresti la procura oplontina ha disposto il sequestro di dieci navi, quelle finite nel 2005 dalla Deiulemar alla allora neonata Deiulemar shipping; di un hotel, il noto Mercure-Sakura; le partecipazioni societarie della Deiulemar compagnia di navigazione cedute e attualmente detenute della Deiulemar holding. Il valore dei beni sequestrati – secondo la stima fatta dagli inquirenti – è pari a 323 milioni di euro, 291 dei quali solo delle navi. “Queste ingenti misure – fa sapere Marino – consentiranno tra l’altro anche di recuperare parte del maltolto”. Insomma, serviranno a “ingigantire” la mole dei beni da mettere a disposizione dei soggetti ammessi al passivo nel corso del dibattimento sul fallimento. (ANSA).

 

 

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