Prosegue incessantemente il percorso avviato dalla Cisl Funzione Pubblica per fronteggiare le ricadute della spending review sui tagli alla spesa pubblica con gravi ricadute sui servizi essenziali ai cittadini e sui diritti dei lavoratori.
Proprio per questi motivi, infatti, da qualche settimana abbiamo richiesto a tutti gli enti della provincia di Napoli i dati sull’attuale condizione sulle dotazioni organiche e sui costi sostenuti. – dichiara Salvatore Altieri, Segretario generale Cisl fp Napoli.
È evidente che tale richiesta è propedeutica all’apertura di tavoli di confronto, questo più che mai e’ il momento di lavorare in maniera condivisa per confrontarsi ed ancor più per proporre- prosegue ilnumero uno della cisl funzione pubblica Napoli- purtroppo, però, abbiamo dovuto prendere atto che, nel frattempo, proprio il Comune di Napoli, con cui qualche mese fa si era aperto un confronto per la riorganizzazione della macchina comunale, non ha ancora convocato alcun tavolo con le Segreterie Provinciali e la RSU che abbiano ad oggetto l’analisi e la condivisione delle serie e vere problematiche che attanagliano la Città di Napoli per giungere alla partecipazione di decisioni attraverso il confronto.
A nulla giova in questo momento fare scelte non condivise e frettolose, non sarebbe utile né al rilancio dell’Ente ed ancor più al valore della professionalità di lavoratrici e lavoratori e conseguentemente dei servizi ai cittadini- continua il Segretario- speriamo che l’amministrazione de Magistris non porti, parafrasando Tocqueville, fra nuove rive le medesime acque, quali contingenze emergenze e soluzioni di breve periodo, in cui la città di Napoli è già da troppo tempo abituata a navigare.
La vera battaglia da intraprendere è sulla riorganizzazione e sulla trasparenza attraverso l’insieme delle azioni condivise da mettere in atto in tutte le Aziende, Amministrazioni e Territori che dovrà produrre il rilancio dei servizi pubblici a cittadini e dare la giusta dignità ai lavoratori che hanno già pagato e stanno tuttora scontando il prezzo di una crisi che non hanno certamente provocato- conclude Altieri