Ottaviano. Giovedì, con Rita Marcotulli, tappa del Pomigliano Jazz Festival

Rita-Marcotulli

Ottaviano (Na). – Il Palazzo Mediceo di Ottaviano, location dal grande valore artistico e culturale, ma anche simbolo di rinascita e legalità ospita la seconda serata della XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival. Giovedì 20 settembre, nel castello tristemente noto negli anni ’80 per essere stato dimora del boss Raffaele Cutolo, oggi bene confiscato alla camorra e sede dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, va in scena il concerto spettacolo “101 microlezioni di jazz” (ore 20.30, ingresso gratuito). Protagonisti dell’evento sono la pianista Rita Marcotulli, signora del jazz italiano, il violoncellista Paolo Damiani, l’elettronica di Martux_m e la voce narrante di Filippo Bianchi, autore del libro da cui è tratto il recital. A corredo della musica, le immagini di Pierpaolo Pitacco.

Attraverso frammenti, perle di saggezza, distillati di musica, parole e immagini, viene messo in scena il jazz. Cercando di dimostrare quanta capacità simbolica ed evocativa ci possa essere nelle parole del jazz, dando vita a un ritratto corale, senza alcun confine di generazione, di razza, di orientamento stilistico o di linguaggio. Così il libro di Filippo Bianchi, “101 Microlezioni di jazz”, diventa spettacolo. I musicisti – Paolo Damiani, Rita Marcotulli, martux_m – interagiranno tra di loro, con le immagini e le parole. Si susseguiranno standard più o meno noti e composizioni originali, suonate in varie formazioni. In sequenza si alterneranno climi swing, elettronici, acustici, tempi veloci e ballad. Tra le immagini di Pierpaolo Pitacco, scorreranno sullo schermo ritratti di tutti i protagonisti del libro: Monk, Russell, Desmond, Bill e Gil Evans, ma anche Le Corbusier, Carolyn Carlson, Bernardo Bertolucci. Le frasi, le epigrafi, le interpunzioni di Filippo Bianchi si inseriranno a loro volta in punti determinati. Molti temi ricorrono nelle tavole e nelle note di queste “Microlezioni di jazz”, in qualche modo connaturate alla natura stessa di questa musica: l’improvvisazione come metafora della vita; la fecondità dell’errore come chiave della ricerca; il jazz come metafora sociale; l’arte dell’ascolto; l’enfasi sulla personalità individuale in un contesto collettivo; il cosmopolitismo, la multiculturalità e la multirazzialità; l’importanza dell’imperfezione nella bellezza.

La XVII edizione di Pomigliano Jazz Festival propone, inoltre, una serie di percorsi enogastronomici alla scoperta delle eccellenze della regione Campania. In programma laboratori sensoriali a cura dell’associazione UniVino Campania, ad accesso gratuito, e degustazioni a pagamento a cura di Slow FoodAIS Comuni Vesuviani, con gli chefInghemarck GuidaMichele Mazzola. In apertura, il reading dell’attore irpino Nicola Canonico che svela la storia del Palazzo Mediceo e racconta aneddoti legati agli artisti che hanno fatto la storia del jazz. Su tutti un omaggio a Thelonious Monk nel trentennale della scomparsa.

 

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