Poggiomarino (Na). - Sono passati nove mesi da quando il sindaco Leo Annunziata incontrò personalmente l’assessore regionale ai beni culturali Giuseppe De Mita che lo rassicurò sul futuro degli scavi protostorici della Longola, il sito di Poggiomarino che documenta un’antichissima civiltà sulle sponde del fiume Sarno.
L’assessore De Mita e Annunziata si incontrarono dopo giorni di mobilitazione di associazioni e cittadini, impegnati a scongiurare l’interramento degli scavi archeologici. L’amministrazione comunale sollecitò un intervento concreto e De Mita individuò una possibilità di finanziamento per la valorizzazione del sito, attraverso un bando al quale il Comune avrebbe potuto partecipare con un proprio progetto. Da allora, però, del bando non c’è traccia.
E sono passati più di venti anni da quando, era il 2000, furono rinvenuti i reperti a Longola, ritenuti subito un “unicum” nella storia della archeologia da esperti di tutto il mondo. Per consentire i saggi di scavo, si decide di spostare il depuratore, che avrebbe dovuto essere costruito proprio da quelle parti.
Ora il sindaco di Poggiomarino Leo Annunziata esprime la sua preoccupazione per il futuro di Longola e sottolinea un paradosso: “Spostarono il depuratore per valorizzare Longola. Oggi non abbiamo né le fogne né il museo”. Una provocazione, quella di Annunziata, che chiarisce: “Siamo dinanzi ad una preoccupante trascuratezza da parte delle istituzioni di questo territorio che, invece, andrebbe valorizzato con investimenti concreti”.
E su Longola aggiunge: “Chi sta perdendo tempo si assumerà la responsabilità di aver abbandonato un patrimonio storico e archeologico di inestimabile valore. Noi siamo pronti, il Comune è pronto: abbiamo un progetto di valorizzazione del sito che coinvolgerà l’intera valle del Sarno e che porterà benefici dal punto di vista culturale, sociale ed economico. Ma tutti devono sapere che stiamo aspettando, da mesi, un segnale che non arriva mai”.