San Giorgio. Il 21 settembre il Teatro di Marco Luciano all’Osteria Gargantua e Pantagruele

luciano

San Giorgio a Cremano (Na). – “Ogni luogo può diventare spazio teatrale. Lo spazio teatrale è dato da quel filo tra attore e spettatore” Crisi. Una battaglia forse impari,  forse meritata. Investire sembra la parola d’ordine. Così l’Osteria Gargantua e Pantagruele, sita a San Giorgio a Cremano, ha cercato e  cerca tuttora di tener testa alla crisi.

Abbiamo incontrato la signora Agnese e la signora Giulia,proprietarie e cuoche dell’osteria e abbiamo fatto loro qualche domanda.

Rientrate tra quelli che ancora sperano?

Che sperano e che lottano. Ogni giorno è una sfida. Ma noi abbiamo deciso di vincere. Di investire.

E come ?

Abbiamo deciso di puntare sulla cultura. Offriamo ai nostri clienti il buon cibo e assaggi di cultura.

Ci spieghi meglio.

Offriremo a chi ci sceglie per la loro serata spettacoli di teatro, musica popolare (che non sarà la solita), degustazioni di vino, serate di tamorre e tanto altro. Abbiamo cercato artisti, giovani soprattutto, perché crediamo nelle loro grandi capacità e perché desideriamo che anche per loro possa essere una piccolissima opportunità di lavoro. Grazie anche all’attore Marco Luciano che, nonostante la sua mole di artista,  ha creduto nel progetto e ci delizierà con alcuni suoi spettacoli.

Quale sarà il primo appuntamento?

Abbiamo scelto come prima data venerdi 21 settembre. Salutiamo l’estate con una cena e con uno spettacolo proprio dell’ attore Marco Luciano. Rappresenterà “Misteri”, un’opera che vola tra le leggende di Napoli. La nostra tradizionale cucina sposata ai misteri di Napoli.

E come è possibile uno spettacolo teatrale in un’ osteria? A questa domanda risponde direttamente l’attore Marco Luciano.

Non è la prima volta, nè sarà l’ultima. Ogni luogo può diventare spazio teatrale.

Lei è il direttore artistico pedagogico di ARTI. Il Secolo Nuovo già ha seguito qualche spettacolo dell’Area Ricerca Teatrali Indipendenti. Ci può descrivere la linea guida di ARTI?

Area Ricerche Teatrali Indipendenti, attraverso la pratica di nuovi linguaggi artistici,  porta avanti il suo lavoro nel tentativo costante della scoperta.
L’espressione del corpo, della voce, della poesia insita nell’attore-uomo,lo studio sullo spazio scenico e sul nuovo rapporto da riformulare necessariamente tra teatro e spettatore, sono la nostra prassi.
Il nostro lavoro è un continuo porsi domande, dubbi.  Non siamo soliti lavorare in spazi convenzionali, tendiamo ad una poetica realizzabile in luoghi diversi.

Lo spazio teatrale è dato da quel filo tra attore e spettatore. Spezzato quel filo nessun teatro potrà salvarci dalla noia

A volte non bisogna andare tanto lontano per cercare buon cibo, teatro e arte. Il Secolo Nuovo seguirà lo spettacolo e perché no … anche la cena!

Miriam De Vita

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency