Cercola (Na). – A margine della vicenda che ha visto Antonio Forte “criticato” dal suo collega Diego Maione, nella seduta di consiglio comunale di ieri, abbiamo ricevuto e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dal consigliere comunale Antonio Forte.
“Ho il dovere morale e politico di chiarire - ha dichiarato Antonio Forte - l’equivoco che si è venuto a creare , con tanto di esaltazione mediatica, all’indomani della mia assenza nel consiglio comunale di ieri. Alcune vicende familiari non mi hanno consentito di essere presente in consiglio comunale. E, poi, l’equivoco con gli altri due colleghi della maggioranza è evidente. Ho sempre ribadito nei diversi incontri tenuti con i colleghi Anna Santoro e Diego Maione la mia disponibilità a votare la sfiducia al sindaco Tammaro , solo nel caso che la proposta arrivasse da una maggioranza di consiglieri del Popolo della Libertà. Non potrei mai condividere un passaggio così importante della consiliatura con pezzi dell’opposizione, i quali durante l’esercizio del mio mandato, mi hanno osteggiato, ed a volte infangato gratuitamente.
Ribadisco che sono pronto a sfiduciare il sindaco ove la proposta provenga dalla maggioranza, il mio intento è quello di far assumere al gruppo dei cosiddetti responsabili comunali (Dante Capezzuto, Antonio De Michele, Vincenzo Esposito ed Orazio Pandolfi)i dovuti impegni nei confronti dei cittadini che li hanno votati, e ci hanno votato. Non capisco come mai questi quattro consiglieri comunali non vengono in consiglio comunale a sfiduciare Tammaro. Tutti quanti insieme ci dobbiamo assumere le responsabilità, nessuno deve sfuggire al proprio dovere politico e morale.
In questo momento mi dichiaro indipendente rispetto al gruppo consiliare del Popolo della Libertà, e voterò solo i provvedimenti utili alla nostra comunità. In questi quasi cinque anni ho concesso, con grande orgoglio, il mio contributo di passione , risultando presente quotidianamente sul territorio e cercando di essere di aiuto ai miei cittadini, condividendo tutti gli atti presentati dalla nostra maggioranza.
Di certo non ho salvato Pasquale Tammaro, – conclude Antonio Forte – sono stato coerente con quanto espresso negli incontri con i mie colleghi di partito.”
Il Secolo Nuovo