Napoli. - – Loghi di grandi multinazionali nascondono il nome di oltre trenta istituti partenopei: è l’iniziativa, contro la proposta di legge Aprea, che apre la tre giorni di protesta degli studenti napoletani.
La mobilitazione è stata lanciata a seguito della manifestazione dello scorso 12 ottobre durante l’assemblea pubblica tenuta a seguito dell’occupazione del Maschio Angioino.
“E’ un modo ironico - commenta il coordinatore dell’Unione degli Studenti Napoli Francesco Giampietro – di ricordare che se dovesse passare la proposta Aprea le scuole potrebbero avere il nome di una multinazionale, visto l’ingresso di fatto dei privati all’interno dei loro consigli d’istituto”.
“La tre giorni di mobilitazione – continua Giampietro - si porrà criticamente rispetto ai provvedimenti del Governo Monti e dell’Unione Europea, bloccando la solita e ridondante didattica quotidiana e proponendo un modello alternativo di fare scuola, costruita secondo le esigenze delle studentesse e degli studenti che ha come centro nevralgico la costruzione di coscienze critiche e non di qualunquisti precari pronti a vendere la propria forza lavoro al miglior prezzo”. “Autogestioni, didattica alternativa, assemblee, cogestioni e cortei – conclude – saranno espressione di questo disagio che è generazionale e che, all’interno di questa mobilitazione di carattere nazionale, farà da baluardo per bloccare il PDL Aprea e la mercificazione dei saperi”.