Lesley Bannatyne, autrice americana, studiosa di folclore e tradizione di Halloween dice di questa festa: “C’è un sacco di speranza nella festa di Halloween. Si celebrano valori universali come la generosità, l’immaginazione, il senso di comunità. Nella tradizione è sempre stata descritta come la notte in cui, una volta all’anno, si apre la frontiera tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Mi piace pensare che oggi Halloween è un evento in cui, una volta all’anno, tutte le barriere tra le persone possono essere temporaneamente revocate”.
Una festa dai sapori ancestrali, dall’atmosfera umida e fredda, di transizione che segna l’allontanamento della stagione estiva e l’avvicinamento delle temperature rigide. Si parte dall’esoterico, passando per l’occulto, fino ad arrivare al travestimento lasciando spazio al bizzarro ed allo stile rock. Una festività per i bambini. Che si recano di casa in casa recitando il celebre motto “dolcetto o scherzetto”, e per gli adulti un avvenimento affascinante, in quanto attira a sé tutta la passione che molti hanno per l’occulto, la curiosità che suscita in noi il pensiero morte – vita e il mondo del dark. Una celebrazione che rimanda ad una cultura ed una tradizione anglosassone, anche se molti storici ricercano le origini di Halloween nell’antica Roma dedicata alla dea Pomona, divinità dei frutti e dei semi che si celebrava nel mese di maggio. Nella tradizione anglosassone si rintraccia nel mese di novembre, precisamente ricade nel primo giorno di novembre e coincide con la fine della stagione calda e del sole per scontrarsi con l’arrivo del freddo e del buio.
Non a caso la festività si celebra di notte, in un’atmosfera tipica di un romanzo gotico. Quella in cui la popolazione adulta si sveglia si maschera e si traveste per dar vita al mondo dei morti. Halloween ricade nell’ultimo giorno di ottobre, la vigilia di ognissanti, per commemorare i defunti. Questa festa assume una valenza sempre più simbolica lasciando poco spazio alla fantasia.
Rosanna Della Fonte