Roma. - Oggi si è spento Pino Rauti, storico e prestigioso segretario del MSI – Destra Nazionale. Rauti, 86enne, si è spento alle 9.30 di questa mattina nella sua casa di Roma. Era il suocero del sindaco di Roma Gianni Alemanno, quest’ultimo si è sposato con Isabella Rauti, attuale consigliere regionale del Lazio in quota al PDL. Nel pomeriggio di oggi camera ardente in via della Scrofa. Domani la camera ardente sarà aperta dalle ore 10 alle ore 21. I funerali si terranno lunedì, Chiesa San Marco (piazza Venezia) alle ore 12,30
Pino Rauti, all’anagrafe Giuseppe Umberto Rauti (Cardinale, 19 novembre 1926 – Roma, 2 novembre 2012[2]), è stato un politico e giornalista italiano, segretario nazionale del Movimento idea sociale con Rauti
Pino Rauti non ha bisogno di descrizioni. Nel corso della sua lunga vita dopo aver aderito ancora ragazzo alla Repubblica di Salò è stato uno dei missini della prima ora. Le tribolate vicende politiche lo hanno portato ad essere l’ultimo segretario del MSI prima dell’ascesa di Gianfranco Fini. Insieme ai dissidenti di Fiuggi ha fondato nel 1995 il Movimento Sociale Fiamma Tricolore di cui è stato segretario fino all’ascesa di Luca Romagnoli. Presidente onorario del MSFT è ancor’oggi uno dei protagonisti della politica italiana anche se in chiave minore rispetto al passato e alla “prima repubblica”.
Commento di Giuseppe Minnella
L’opera di Pino Rauti è un opuscolo leggibile in due-tre ore molto sobrio ed appassionante. Si tratta di una ristampa della stessa opera di Rauti pubblicata per la prima volta oltre trent’anni fa quando parlare di Mussolini e Fascismo era ancora un tabù e un argomento troppo scottante in quanto i ricordi della guerra erano vivissimi nella memoria di milioni di italiani. Il tono coinvolgente dell’opera stuzzica la fantasia del lettore che vive quasi in prima persona il racconto della vita del Duce immedesimandosi nel personaggio. Alla scoperta della vita del Duce, dal Benito bambino all’uomo coraggioso della RSI passando per l’emigrazione in Svizzera e i periodi in carcere; l’ascesa del fascismo al potere e il suo cammino verso il totalitarismo. Il dramma del 25 luglio e la dissoluzione in un baleno delle istituzioni che avevano caratterizzato il Ventennio, quasi a testimoniare come il Fascismo sia nato e morto con Benito Mussolini. Non parla nè del 28 aprile, nè di Piazzale Loreto, quasi a voler cancellare quei ricordi facendo solamente intuire la morte del Duce.
Stralci tratti da “www.ilduce.net”