E’ di nuovo allarme Imu. A sollevare le preoccupazioni sono i Caf che, ad oggi, non dispongono ancora di tutte le aliquote degli 8.000 comuni italiani.
Dopo la prima rata di giugno, calcolata con le aliquote di base, è in arrivo la scadenza della rata del saldo prevista per lunedì 17 dicembre. Sono stati molteplici i tentativi, da parte dei centri di assistenza fiscale, di far slittare la scadenza al 31 dicembre, ma la risposta del ministro dell’economia, Vittorio Grilli ha raggelato gli animi fomentando oltremodo le polemica : “Non è possibile, abbiamo bisogno di entrate quest’anno altrimenti sono a rischio gli obiettivi di deficit. Le scadenze sono quelle lo Stato ha preso le sue decisioni”.
Insomma, niente proroga della scadenza per il saldo e, soprattutto, altra novità da tempo “intercettata” viene dalla scelta di molti sindaci, che avrebbero deliberato le aliquote più alte.
Un recente rapporto de “Il Sole 24 ore” notifica che, il 10 settembre, la tassazione media sulla prima casa nei capoluoghi era allo 0,44% (rispetto al livello base del 0,40%). Oggi è allo 0,45%. Stesso discorso per l’aliquota ordinaria, passata dallo 0,95% allo 0.97%.
Un recente sondaggio ha dato voce a gran parte della popolazione palesando che l’Imu è la tassa più antipatica per i cittadini e per questo motivo genera polemiche e contrasti. Non resta che aspettare le aliquote deliberate da ciascun comune, sperando, questa volta, che realmente a natale saranno più comprensivi.