Roma. – Un’altra vittima dell’omofobia. Stavolta a decidere di farla finita è un ragazzino di 15 anni, che chiameremo Davide. Veniva preso in giro dai suoi compagni “il ragazzo dai vestiti rosa” . Era più di un anno che subiva queste ed altre più pesanti prese in giro. Non ce l’ha fatta. Martedì si è tolto la vita nella sua cameretta davanti agli occhi del suo fratellino. Si è impiccato con la sua sciarpa. Non aveva intenzione di farsi aiutare . A trovarlo il padre.
Gli insulti dei suoi compagni di scuola pesavano come macigni sulle sue giovani spalle. I compagni lo denigravano quotidianamente, anche sul web aprendo una pagina Facebook sulla quale lo prendevano costantemente in giro per il suo modo di essere e di fare. Quella pagina era visibile a tutti. E “normalmente” venivano pubblicate foto (di Davide ) sicuramente senza il suo permesso. Martedì Davide va a scuola con le unghie dipinte. Aveva messo su lo smalto. I suo “amici” di classe lo hanno chiamato “frocio” e la sua insegnante l’ha richiamato all’ordine, “lo ha ripreso” dicono alcuni suoi compagni. Davide si è ucciso al rientro di quella giornata.
Ora indaga la polizia e l’ipotesi di reato è quella di istigazione al suicidio. Nel suo Liceo, in una zona centrale della capitale, si è presentato anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center, da tempo impegnato nella lotta contro l’omofobi che in una intervista dichiara :
“Al nostro numero verde, chiamano, ogni anno, 20mila persone: di queste, il 60% è rappresentato da giovani sotto i 26 anni. Tutte persone che lamentano discriminazioni a scuola, all’università o in famiglia“.
Miriam De Vita