Pomigliano d’Arco (Na). – Approda nelle scuole di Pomigliano d’Arco il personaggio dalla riccia chioma bionda e dagli occhi vispi e perspicaci, a tratti buffa, simpatica e autoironica, profonda e critica come solo un mentore può essere. In un turnover tutto pomiglianese gli studenti assaporeranno il fragante profumo di una storia dei nostri tempi e tutta vesuviana.
“I segreti di Manila”, il diario educativo nato dalla penna di Lucia Cirillo, vesuviana di Pollena Trocchia, sarà presentato ai bambini di quinta elementare il prossimo martedi 27 novembre. L’appuntamento è fissato per le ore 15:30 presso il Primo Circolo Didattico Frasso, altre date “toccheranno” l’istituto “ Don Milani” e la Scuola Media Statale “Mauro Leone”.
La funzione pedagogica del romanzo di questo nuovo millennio vesuviano è certificato dal giudizio positivo espresso dalle varie insegnanti delle scuole locali, le quali hanno attivato un passaparola che ha proiettato Lucia Cirillo a fissare date ed appuntamenti che coronano anni di lavoro e di passione.
“ Siamo felici, - ha spiegato Fiorinda Brunelli, Preside del Primo Circolo Didattico Frasso - di ospitare l’autrice. Le finalità dell’incontro puntano ad avvicinare i bambini alla lettura, che rappresentanta la condizione base della scrittura creativa, e per farlo si necessita di una penna – facile, chiara e pulita, - in grado di veicolare messaggi positivi. “
“Manila arriva nel luogo per cui è stata creata, dichiara l’autrice Lucia Cirillo, - presentarla ai bambini rappresenterà un gioco divertentissimo, perché costituirebbe una sconfitta cocente se si perdesse di vista la vita “intesa” come spazio di giochi. Il libro che ho scritto contiene piccole dimensioni, però apre una porta sul prendere coscienza che la società , tal volta, presenta modelli sbagliati. La cronaca di tutti i giorni dimostra il vero attentato che viene fatto alla Telemachia( il normale processo pedagogico che fa da ponte tra mondo infantile e l’ adolescenza per poi approdare all’ età adulta) i casi di infanticidio sono un esempio tra i più eclatanti.
Uno sgualcire, quindi, il velo che caliamo sulla vita privandola del suo significato. Il mio “romanzare” ha desiderato, in modo semplice e divertente , denunciare tutto questo, perché nell’infanzia come nell’ adolescenza e come in qualsiasi altra fascia d’età la normalità e la Telemachia sono diritti.” ha concluso Lucia Cirillo
Il Secolo Nuovo