Napoli. – Domenica 15 ottobre si consumò la triste quanto assurda tragedia di Lino Romano. Ucciso per errore dal sicario Giovanni Marino, ieri arrestato nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Non ha aspettato l’indicazione, un sms che il “palo” gli avrebbe dovuto mandare . Il palo era una donna presente ad una cena dove si trovava l’ “obiettivo giusto”, il vero pusher Domenico Gargiulo. La cena si svolgeva nello stabile dove si trovò quella sera Lino. Era andato a dare un bacio alla sua ragazza prima della partita di calcetto. Appena uscito dal palazzo si accorge di qualcosa, comincia la fuga, ma un palo ha fermato la sua corsa. Il killer lo ha colpito con una ferocia disumana.
La svolta nelle indagini si è avuta lo scorso venerdì notte quando il “palo”, la donna (zia della fidanzata di Gargiulo) che doveva avvertire il killer, ha confessato tutto. Anche i suoi figli hanno avuto un ruolo nella pianificazione del delitto. Ora , madre e figli, risiedono in località protetta.
Gargiulo qualche giorno dopo la tragedia di Lino, ha scampato un altro agguato . Il padre di Lino Romano sfoga la sua rabbia e il suo immenso dolore: “Gli assassini di mio figlio sono belve che non perdonerò mai. Ho sempre creduto e sempre crederò nella giustizia .Non ci sono termini per definire quegli assassini. Anche chiamarli belve è troppo poco”
Miriam De Vita