Napoli. – Si intitola ‘Torazina’ ed è il secondo scritto di Giancarlo Tommasone, giovane e poliedrico artista napoletano: “giornalista per vivere, ma da sempre scrivo poesie, canzoni e testi”. E’ così che si presenta l’autore che dividendosi tra accordi, strofe e capitoli tiene desta l’attenzione sulla realtà della vita, sulle contraddizioni della società e le potenze del sentire umano.
Al centro delle sue storie, siano esse affidate ad una base musicale o ad un foglio bianco, non c’è posto per i protagonisti e gli eroi. Tommasone dà voce a chi spesso nella vita non ha ‘voce in capitolo’, agli ultimi e agli sconfitti perchè, come dichiara lo stesso autore “sono quelle le persone più vere”. La ‘torazina’, da cui il titolo del libro, è un principio attivo usato contro disturbi psichici come la depressione e le allucinazioni. E in una sorta di perenne stato di alienazione prima da sè che dagli altri, vive Angelo, il protagonista di Tommasone, alle prese con una quotidianità uguale a tante altre, fatta di affetti, di amori, di preoccupazioni e ansie.
“Torazina è una fuga dalla fuga – dichiara l’autore - che si concede di negare la realtà e incatenare l’immaginazione anche quando tutto sembrerà tornare al proprio posto”.Angelo diventa metafora di un’intera generazione, quella della società contemporanea, che fa della paura della solitudine, di mete sempre troppo lontane da raggiungere, di un senso di frustrazione e insoddisfazione cronico, il suo pane quotidiano.”
Redazione Cultura