Cercola (Na). – Il grande annuncio dell’abbattimento dei tabelloni abusivi in città è stato rispettato a metà. Dei 34 tabelloni (delle dimensioni di 6 per tre metri) abusivi installati sul territorio, e campeggiavano da un quindicennio, violando le precise norme del Nuovo Codice dela Strada e del Piano Paesistico del Vesuvio, ne sono rimasti in piedi 8 . Persistono anche una decina di tabelle installate con il palo di sostegno spesso posizionato sugli scivoli dei disabili, e proprio al centro dei marciapiedi, rendendo drammatico il cammino dei pedoni.
Dai giornali locali emerge che il Tenente Michele Sannino, capo del Comando dei Vigili Urbani, abbia “ritrovato” 21 concessioni edilizie per questi tabelloni e tabelle. E noi de “Il Secolo Nuovo” siamo curiosi di sapere chi, e facendo affidamento a quali norme, abbia rilasciato queste concessioni edilizie. E perchè queste concessioni edilizie non sono evidenziate , come accade dappertutto, in alto sui tabelloni, con riferimento al numero della concessione edilizia, e quale organo l’ha rilasciata?
L’ Art. 23. Pubblicità sulle strade del Nuovo Codice della Strada parla chiaro, ecco cosa recita: al comma 1. : 1. Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Al comma 3: . Lungo le strade, nell’ambito e in prossimità di luoghi sottoposti a vincoli a tutela di bellezze naturali e paesaggistiche o di edifici o di luoghi di interesse storico o artistico, è vietato collocare cartelli e altri mezzi pubblicitari.
I megatabelloni usciti indenni dall’opera di abbattimento iniziata il 20 dicembre sono 8, e sono posizionati in questo modo: cinque di questi sulla rotatoria di via Europa, nel pieno del Piano Paesistico del Vesuvio, a ridosso dell’entrata della zona protetta del Parco Nazionale del Vesuvio; altri 2 all’uscita di Cercola della SS 268, ed un altro all’uscita di Via Argine sempre della SS 268, proprio sotto al Ponte di Caravita.
Mentre le tabelle di piccole dimensioni sono disseminate su tutto il territorio , e fa il pienone di tabelle “Mobili Fratini”, di proprietà del presidente Ascom Luigi Romano, esercizio commerciale, tra l’altro, non più operante sul territorio, e stranamente, pare che il Comando dei Vigili Urbani avrebbe autorizzato l’apposizione di queste tabelle in violazione delle più elementari norme che disciplinano la materia.
Il Comando dei Vigili Urbani e l’Ufficio Tecnico Comunale, con la compiacenza politica degli ex sindaci (Luigi Di Dato – Giuseppe Gallo e Pasquale Tammaro) ed assessori ai tributi ( – Ciro Romano – Aldo Improta – Bruno Colella) hanno prodotto un’evasione del tributo della Tosap per la permanenza quindicennale dei tabelloni sul territorio, ma in particolare hanno garantito , con la loro ineficcienza ed apatia politica, che si diffondesse sul territorio il concetto che gli uffici comunali competenti erano i dominatori assoluti ed intoccabili sulle vicende critiche delle amministrazioni che si sono avvicendate. E’ dovuto arrivare il commissario straordinario Antonio Scozzese per ripristinare un pò di legalità su queste vicende. E la città spera che il tutto, però, venga ripristinato, la città è stanca della legalità a singhiozzo.
il direttore Gaetano Busiello