Roma. - Le liste di CasaPound Italia per le elezioni politiche sono state ammesse in 14 circoscrizioni alla Camera e 11 collegi al Senato. Questo il quadro complessivo dopo che ieri sera è stato respinto dall’ufficio elettorale centrale nazionale presso la Cassazione il ricorso per la circoscrizione Camera dell’Umbria, dove la lista di Cpi era stata esclusa per 15 firme ritenute non valide. In particolare, il simbolo della tartaruga frecciata sarà presente in Valle d’Aosta alla Camera e al Senato, In Trentino Alto Adige alla Camera e al Senato, in Piemonte circoscrizione Piemonte 1 e Senato, in Lombardia al Senato, in Veneto nella circoscrizione Veneto 1 e al Senato, in Emilia Romagna alla Camera, in Toscana alla Camera e al Senato, nelle Marche alla Camera, in Abruzzo alla Camera e al Senato, nel Lazio nelle circoscrizioni Lazio 1 e Lazio 2 e al Senato, in Campania nelle circoscrizioni Campania 1 e Campania 2 e al Senato, in Puglia alla Camera e al Senato, in Calabria alla Camera e al Senato.
Quanto alle regionali del Lazio, è stata comunicata l’ammissione del listino del presidente e delle liste delle Province di Roma, Viterbo, Frosinone e Rieti, mentre ancora deve arrivare il via libera per quella di Latina.
“Il clima di sciatteria, disinformazione e piccola prepotenza burocratica che circonda la nostra candidatura – commenta Gianluca Iannone, presidente di Cpi – è vergognoso. Addirittura note agenzie di stampa e ‘prestigiosi’ quotidiani scambiano la bocciatura della nostra lista in Umbria per un dato nazionale, senza preoccuparsi di fare verifica alcuna. L’Italia è diventata davvero una repubblica delle banane dove tutto è possibile. Ovviamente chiunque si adoperi in queste ore per intorbidire le acque con notizie false dovrà rispondere davanti alle sedi competenti della propria inettitudine professionale o della propria malafede”, spiega Iannone.
”E’ indegno quanto accaduto tra ieri e oggi - aggiunge Simone Di Stefano, candidato premier e candidato governatore nel Lazio di CasaPound Italia – Viene da chiedersi come escano simili indiscrezioni sulle liste appena consegnate, chi faccia filtrare notizie su presunte decisioni che sarebbero state prese da una commissione elettorale, quella che deve decidere sulle liste ammesse alle regionali, quando questa commissione non ha avuto il tempo non solo di esaminare le carte ma nemmeno di riunirsi, perché si diffondano notizie destituite di ogni fondamento, anche logico oltre che giuridico, come la nostra esclusione in blocco dalle politiche. Chiunque, infatti, e tanto più i giornalisti, dovrebbe sapere che la decisione di ammettere o no unA lista viene presa da circoscrizione a circoscrizione e da collegio a collegio in base alla regolarità della documentazione presentata.”
Redazione Politica