Volla (Na). - Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni di Riccardo Festa a margine di un articolo a firma del direttore responsabile di questa testata giornalistica. Questa pubblicazione mira a salvaguardare la libera interpretazione del lettore verso la comprensione della qualità dell’amministratore che lo governa. Di seguito la richiesta di rettifica dell’assessore Festa.
Il sottoscritto arch. Riccardo Festa, nato a ………il ……………, nella qualità di assessore all’urbanistica del Comune di Volla DIFFIDA ai sensi e per gli effetti della Legge n. 47 del 1948, art. 8 RETTIFICARE l’articolo pubblicato su “IL SECOLO NUOVO.COM”, edizione del 4 febbraio, dal titolo “VOLLA VACILLA L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA RICCARDO FESTA, IL PD SAREBBE PRONTO A SFIDUCIARLO” a firma del direttore Gaetano Busiello.
L’articolo è alquanto calunnioso e diffamatorio, idoneo a ledere l’immagine dello scrivente Assessore, oltre che del Sindaco dell’Amministrazione di cui faccio parte, a causa di alcune affermazioni inesatte, dovute probabilmente alle fonti che le hanno fornito le informazioni per la stesura del suo articolo.
Il processo di formazione del Piano Urbanistico Comunale è regolamentato dalla Legge Regionale n.16 del 2004 e dal Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio n.5 del 4 agosto 2011. In questi ambiti regolamentari sono individuate le procedure e le fasi che riguardano anche i processi di partecipazione e di concertazione riguardante gli strumenti urbanistici. Nel rispetto di questi il sottoscritto e l’Amministrazione si sono mossi e continueranno a farlo. Ragione per cui, se fosse vero che in ragione di una mancata concertazione sulle linee programmatiche del PUC qualcuno ha intenzione di sfiduciare lo scrivente, dovrebbe farlo sostenendo che tale sfiducia è dovuta al fatto che l’assessore all’urbanistica si è attenuto a quanto prescritto dalle leggi in materia di partecipazione e concertazione per la formazione degli strumenti urbanistici.
Inoltre, per quanto riguarda la “strampalata idea dell’assessore di prevedere una nuova arteria nella periferia di via Napoli” credo che si faccia riferimento a quanto già previsto nel precedente Puc, adottato e poi decaduto per effetto della ben nota sentenza del Tar. Precisando che, se per arteria si intende una strada di considerevoli dimensioni che permette un grande flusso di traffico, questa non era prevista prima e non sarà prevista in futuro.
Altresì, per quanto riguarda “la partecipazione (dello scrivente) (…) ad un processo di cementificazione dell’area orientale di Napoli”, credo che il riferimento riguardi uno dei vari provvedimenti di adozione di Piani Urbanistici Attuativi predisposti quando ricoprivo il ruolo di Dirigente del Servizio Pianificazione Esecutiva Aree di Recente Formazione presso il Dipartimento di Urbanistica del Comune di Napoli. Si precisa, anche in questo caso, che il provvedimento di adozione del Piano da parte della Giunta Comunale è stato predisposto in conformità al Piano Regolatore Generale di Napoli e a tutte le altre norme di settore che regolamentano la materia.
Infine, ma non per ultima in ordine di importanza, l’affermazione secondo la quale “l’indole cementizia” dello scrivente starebbe mettendo in difficoltà alcuni settori della politica Vollese, si concilia poco con le affermazioni più volte fatte dal sottoscritto in merito alla capacità edificatoria del nuovo Piano, che dovrà essere sicuramente inferiore a quanto previsto nel precedente, e con l’idea che vada contenuto al massimo il consumo di suolo. Per questi ultimi argomenti sarebbe il caso di leggere la relazione di accompagnamento al Preliminare di Piano, proposta con delibera dallo scrivente e approvata dalla Giunta Comunale, a disposizione su sito del Comune.
Al contrario di quanto sopra affermato, l’articolo da lei redatto, così come la costruzione e la sequenza dei periodi, è articolata in modo strumentale volto ad alterare il processo logico induttivo del lettore che alla fine perviene a deduzioni errate, fuorvianti e diffamatorie.
Vorrà, codesto giornale, per tutti questi motivi e per altri che per brevità espositiva non si riportano, ma che ben possono essere immaginati da chi tanta immaginazione è solito esercitare nella redazione degli articoli, rettificare allo stesso modo e con le medesime modalità di risalto dell’impugnato articolo, con pubblicazione che dovrà avvenire ugualmente nella giornata di domenica.
Con l’avvertenza che, in caso di mancato, puntuale riscontro, si provvederà a norma dell’art. 8 della legge n.47 del 1948.
a firma di Riccardo Festa
Riflessioni del direttore Gaetano Busiello. Eccole di seguito:
L’assessore Riccardo Festa in modo alquanto “perentorio” sostiene che il pezzo da me confezionato e contestato sia diffamatorio e calunnioso. Purtroppo all’assessore Festa sfugge che l’organo legittimato a sentenziare la diffamazione e la calunnia è un giudice terzo, e non certamente lo stesso assessore. Proprio a protezione del libero scambio di opinioni che anima questa testata giornalistica ho deciso di pubblicare la forte di presa di posizione di Festa, in quanto il sottoscritto non ritiene per nulla che abbia diffamato o calunniato l’assessore Festa.Questo confronto servirà al lettore di farsi un’idea di chi confeziona pezzi giornalistici e chi governa la città di Volla.
Risulta necessario ed opportuno valutare il fatto che a margine del pezzo da me pubblicato nessuno del Partito Democratico di Volla (segreteria politica, assessori e consiglieri comunali) abbia contattato la redazione ed abbia smentito la presunta possibilità di sfiduciare l’assessore Festa. E Festa, seppur tecnico, in questa sua precisazione tenta distogliere l’attenzione dalla sfera politica nella quale viaggiava l’anima del pezzo contestato. Invito lo stesso assessore e i lettori a rileggerlo in quanto il sottoscritto non ha mai affermato che Festa abbia violato le norme, bensì emergerebbe un mancato confronto politico sul PUC con il partito di maggioranza che sostiene la sua Giunta. Tra l’altro lo stesso PD ha incentrato la campagna elettorale sul PUC, esaltando un possibile sviluppo sostenibile del territorio. Quindi, mi chiedo: dove si sente diffamato l’assessore Festa? Forse dal perchè gli ricordiamo il fatto benchè sia un tecnico, faccia parte di una maggioranza politica?
In secondo luogo non ho mai scritto che l’idea di prevedere la strada in periferia di via Napoli era stata assorbita nel Puc, ma semplicemente che sarebbe filtrata una strampalata idea, così come emerso dai corridoi del palazzo. Infatti, quanto traffico insiste su via Napoli per prevedere un’altra importante arteria? Ppi, è stata archiviata: questa è unìaltra storia.
In terzo luogo , la sottolineatura dell’indole cementizia che animerebbe il percorso professionale di Festa mirava a eimarcare un dato storico, ed era quella della partecipazione nelle vesti di tecnico-politico , nel progetto di costruzione di due palazzoni a ridosso della Zona Rossa, ai confini con l’Ospedale del Mare. Guarda caso, proprio oggi si va decidere che anche quella zona ricadrà nella Zona Rossa. Mica potevo definire l’assessore Festa un green manager? Alla luce dell’articolo pubblicato lo scorso 18 dicembre da La Repubblica e citato da me nel pezzo , è montata un’opinione ben precisa in città sull’indole , o meglio la predisposizione dell’assessore Festa.
Sul fatto che abbia tentato di strumentalizzare o ingannare i lettori, come si desume chiaramente dalle richieste di Festa, posso dormire sonni tranquilli, parla la storia personale e professionale del sottoscritto.
E ribadisco la domanda: perchè il Partito Democratico non è uscito pubblicamente a difesa dell’operato dell’assessore Festa?
Il direttore Gaetano Busiello