Napoli. – Doppia settimana di programmazione, da giovedì 7 marzo 2013 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 17), al Teatro Elicantropo di Napoli, per lo spettacolo Il Sole di Notte di Ramona Tripodi, liberamente ispirato da La fine del Titanic di H. M. Enzensberger, con Raffaele Ausiello, Giulio Barbato, Rosalba Di Girolamo, Ramona Tripodi, e con Luciano Roffi.
Presentato da Inbilicoteatro, in co-produzione con Il Pozzo e il Pendolo, l’allestimento si avvale del disegno luci a cura di Cesare Accetta, il disegno audio-video di Andrea Canova, per la regia di Ramona Tripodi.
Sono quattro i personaggi che animano la scena ne Il Sole di Notte: un capitano che ha sfidato il mare ed ha perso se stesso; una suora che non abita più dentro la propria vita; un emigrante che c’è l’ha fatta, Luigi Gatti, proprietario del lussuoso ristorante di prima classe a bordo del transatlantico, che non ama la sua donna e da cui, tuttavia, non riesce a separarsi.
Una donna che l’uomo ha preferito, mentre la nave affondava, chiudere a chiave nella lussuosa cabina di prima classe. Senza neanche darle la possibilità di salvarsi. E, poi, c’è Arturo, che porta il nome della prima stella del mattino.
Sono, in realtà, quattro esistenze non risolte, sommerse. Hanno tutti la stessa madre, e sono tutti figli di quest’epoca.
Il Titanic è solo l’antefatto, la prima parte della fine del mondo, causata dalla follia che accompagna l’uomo nella corsa verso il “progresso” e che la attraversa funesta. Nessuno è escluso dal destino della “disuguaglianza”, e non riuscire ad immaginare effetti enormi non sono coloro che li provocano.
Se il peggio accade, dunque, s’inceppano sia i perseguitati sia i persecutori.
Tutta la storia di quella notte è riportata in scena. Quel che accadde a bordo del Titanic, è rammentato secondo i personaggi che vissero la storia in quel momento. In realtà nessuno è certo di cosa accadde e di come sia andata veramente.
Questa è una storia che si svolge nel profondo del mare e dal profondo delle emozioni umane, quelle emozioni dove la luce non arriva, quelle che conoscono solo il buio della profondità del mare.
Questa è una storia che racconta di un incaglio, il momento in cui non si è stati capaci di vedere l’attimo. Quello in cui si è chiamati a scegliere che tipo di persona essere.
Nessuno di loro ha capito che stava vivendo quell’attimo. Quell’attimo che quando lo afferri è già passato. Ed è qui che inizia il Sole di Notte.
Redazione Cultura