Cercola (Na). - Con l’arresto di Giuseppe Montanera, eseguito mercoledì sera a Cercola dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, si chiude il cerchio sull’assassinio di Pasquale Romano – vittima innocente di una faida tra il clan degli Scissionisti e l’avverso gruppo camorristico dei «Girati» – trucidato con 14 colpi di pistola da Salvatore Baldassarre, arrestato lo scorso 13 marzo dai carabinieri a Marano (Napoli). Montanera, secondo gli inquirenti, oltre ad essere elemento di vertice del clan Abete degli Scissionisti, sarebbe colui che ha ordinato l’omicidio di Domenico Gargiulo, soprannominato «sicc’ ‘e penniell», pusher del clan avverso. Durante l’agguato, però, fu ucciso Lino Romano, sotto casa della fidanzata. Del commando omicida fecero parte anche Giovanni Vitale, con il ruolo di basista, arrestato dai Gico della Guardia di Finanza il 21 dicembre scorso e Giovanni Marino, che accompagnò il killer sul luogo del delitto, anche lui arrestato, dai carabinieri, il 29 novembre scorso.
Il blitz degli uomini della squadra Mobile, diretti da Ferdinando Rossi, è scattato quando si è avuta la certezza che in quella abitazione di Cercola ci fosse Montanera. Da via Medina sono partiti in forze alla volta del comune alle porte di Napoli. Gli agenti, circa un’ottantina, hanno circondato l’edificio e sono saliti al quarto piano. Hanno bussato alla porta e con uno stratagemma si sono fatti aprire. Una volta dentro gli sono piombati addosso. Le manette strette ai polsi e lo stupore di essere stato trovato. Coi lui una donna di mezza età che, molto probabilmente era la sua vivandiera: è stata denunciata in stato di libertà per favoreggiamento. Proseguorno le indagini per svelare le rete delle coperture per la latitanza.