Napoli. – DIVIETO DI AFFISSIONE, giovani avanguardie del sud del mondo , a cura di Giuliana Ippolito presentano il finissage. Appuntamento fissato per il 19 aprile 2013 – h. 19.00 - accompagnato dalla musica originale di Paolo Coletta presso Koan srl Gestione e Sviluppo Risorse Umane | Architettura&Design PierLuigi Russo |, sito in Via Francesco Crispi 31 | 80121 .
La chiusura della mostra è “nelle mani” del compositore Paolo Coletta.
Per l’occasione, un percorso sonoro|visivo guiderà il visitatore alla riscoperta delle opere d’arte contemporanea in esposizione presso lo studio KOAN in via Crispi 31, Napoli. Il finissage avrà luogo venerdì 19 aprile alle ore 19.00.
Ad accogliere il visitatore una traccia musicale ininterrotta diffusa da quattro distinte fonti sonore quante sono le stanze espositive della mostra ospitata dalla Concept House KOAN.
Nel tentativo di intercettare i possibili nessi – non solo logici o concettuali, ma soprattutto poetici – tra le opere esposte e gli stessi spazi da esse abitati, Paolo Coletta ha accettato con curiosità la sfida di sonorizzare questo interessante incontro di forme e mondi così diversi fra loro.
All’epoca dell’inaugurazione fu subito chiaro quanto sorprendente e felice risultasse questo esperimento di de-missaggio operato dal compositore, laddove gli elementi strutturali della partitura ricondotti alla loro natura di componente primario (un suono, una frase, un singolo strumento nascosto nel tutto e ogni volta evidenziato a seconda della stanza e della fonte sonora) rivelarono inaspettate relazioni di senso, proprio perché mai completamente svincolate dal missaggio finale. Come se le quattro piste separate, percepite ogni volta da una nuova distanza, ricomponessero a ogni prospettiva una nuova musica come da “un’ottica diversa”, ma senza cessare d’essere parte di un intero (la composizione finale). Più che di decontestualizzazione, sarebbe opportuno parlare di focalizzazione, identificazione di una parte, non dimenticando completamente il tutto, per un incompleto, parziale, imperfetto e mai definitivo processo metonimico.
Così il visitatore è invitato a operare il suo personale mixage spostandosi da un capo all’altro dello studio scoprendo via via, in un libero gioco di rimandi, inaspettati legami con le opere esposte.
Quattro stanze, quattro punti di vista e di ascolto equivalenti ai quattro colori prescelti per identificare i titoli delle quattro tracce delocalizzate dal compositore e idealmente tradotte in giallo (l’ingresso), blu (la stanza centrale), rosso (la sala a destra), rosa (quella a sinistra).
Un invito al viaggio/attraversamento che vuole essere congedo e nello stesso tempo viatico per le opere delle Giovani avanguardie del Sud del mondo.
Il Progetto
Divieto di Affissione: giovani avanguardie del sud del mondo, è un progetto di mostre itinerante ideato e curato dalla gallerista Giuliana Ippolito www.numen.it;dopo una prima sosta nella capitale la mostra è giunta a Napoli nel febbraio 2012 dove, nel raffinato studio in via Crispi di Silvana Totàro e PierLuigi Russo: sono state collocate le opere di Gema Rupérez Alonso, Domenico Cordì, Dario De Cristofaro, Adelaide Di Nunzio, Monticelli & Pagone, Alessandra Mai, Alì Nasser-Eddine, Alessandra Pierelli, Antonella Romano.
La peculiarità del progetto consiste soprattutto nella scelta della location: prevalentemente affermati studi professionali, apparentemente lontani dal mondo dell’arte e dai suoi linguaggi.
La curatrice paragona il suo progetto ad un autobus in viaggio verso numerose località italiane dove saranno coinvolti di volta in volta professionisti di vari settori pronti ad ospitare nel proprio studio le opere di giovani artisti d’arte contemporanea.
“ il nostro itinerario, work in progress, si arricchisce continuamente di nuove, impreviste soste; non siamo legati a un calendario rigido, lungo il cammino incontriamo nuovi sostenitori disposti ad ospitarci nei luoghi in cui si svolge la loro vita professionale” ci tiene a precisare Giuliana Ippolito, e inoltre spiega: “ Il progetto è stato concepito come un viaggio alla ricerca di una ritrovata materialità, nasce da una riflessione sulla nuova natura del vivere: il mondo reale sembra procedere verso la smaterializzazione. Nella nostra vita di ogni giorno una rarefatta dimensione di pura virtualità ha assunto uno spazio sempre più importante e, paradossalmente, ingombrante”.
Divieto di Affissione rappresenta, in qualche modo, un avvicinamento tra due realtà distanti e dimostra la capacità dell’arte contemporanea di convivere con il quotidiano negli ambienti della vita reale.
Redazione Cultura