Sant’Anastasia. “Premio Angrisano”, si svezzano gli studenti di Teatro

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Sant’Anastasia (Na). – Un disegno fatto dagli alunni delle elementari e medie per cimentarsi nella produzione di una probabile scenografia teatrale; un testo seguendo la traccia “Per me il teatro è…” elaborato da alunni delle quinte elementari; un concorso per “prova di Attore” rivolto a tutti gli attori professionisti. Questa, in sintesi, l’edizione 2013 del “Premio Franco Angrisano”, concorso indetto dal Comune a livello nazionale, in collaborazione con la Scuola di Teatro “Gregorio Rocco” nell’ambito della XXIma edizione della rassegna Sant’Anastasia Arte e Spettacolo.

Alla conferenza stampa di stamane, indetta per presentare i bandi di concorso erano presenti il sindaco Carmine Esposito, il Direttore Artistico Carmine Giordano, la Prof. Lucia Stefanelli Cervelli, presidente della commissione del premio, il dott. Luigi De Simone, la Dirigente Scolastica Maria Capone, la prof. Lucia Aiello del III° I.C., la prof. Adele Di Matteo del IV° I.C. ed il prof. Franco Martinelli dell’Istituto Elsa Morante con il suo allievo vincitore della passata edizione.

“Quando si tratta di operare, spesso alle parole, agli enunciati l’informazione non fa seguire i fatti. Noi ci impegniamo davvero nella cultura – dice il sindaco Carmine Esposito – puntando ad un livello sostanziale, mettendo insieme scuole, docenti, alunni, esperti e operatori locali. E’ importantissimo investire nella cultura, per i nostri luoghi, le nostre tradizioni e, se è vero che siamo un paese che potrebbe vivere di cultura e turismo, informare su questo, oltre che investire e produrre, vuol dire collaborare alla crescita del paese, all’emancipazione ma anche allo sviluppo, nella prospettiva che questo paese vuole e merita”.

I lavori degli alunni partecipanti ai concorsi dovranno essere consegnati presso la segreteria della scuola di appartenenza oppure presso il Teatro Gregorio Rocco entro il 10 maggio 2013 in busta sigillata insieme alle generalità di ogni partecipante.

Gli attori, invece, possono partecipare con un corto di teatro (monologo originale o adattato) della durata massima di dieci minuti. I partecipanti dovranno inviare al Teatro Gregorio Rocco, entro il 15 maggio 2013, insieme ai propri dati, titolo, durata e autore dell’opera da cui è tratto il brano. Saranno successivamente invitati a rappresentare il monologo durante una serata a loro dedicata. La partecipazione è gratuita. Ai vincitori un premio in denaro. Una commissione esaminatrice, formata da esperti del settore, assegnerà fino a un massimo di tre premi, comprese le segnalazioni di merito.

 

“Grazie alla sensibilità ed alla collaborazione dei Dirigenti Scolastici, invitiamo le scolaresche a partecipare al Premio Teatrale “Franco Angrisano”, perché la scrittura teatrale concorre ad abituare i ragazzi alla comunicazione efficace, sensibile e precisa. La scrittura teatrale – dice Carmine Giordano – richiede l’opportunità della contestualizzazione e la sintesi dell’inferenza nel rapporto di necessità tra causa ed effetto ed il prima e il dopo delle circostanze. Si tratta di un prezioso esercizio logico-formale vissuto nell’immediatezza del dialogo inserito nel reale”.

C’è riuscito molto bene Gaetano De Pasquale, giovanissimo vincitore del premio lo scorso anno con il testo teatrale sulla morte del dio Pan, “fondato sulla mitologia e sul simbolismo con una lettura intelligente, non comune – dice il prof. Francesco Martinelli che ha un percorso di scoperta delle origini della mitologia”.

“Un’esperienza – afferma De Pasquale – che mi ha formato molto ed ancora oggi è stampata dentro di me e per questo ringrazio il mio prof., che mi ha coinvolto in un’avventura interessante e unica, che molti miei coetanei dovrebbero fare per conoscere aspetti della cultura che di solito si ignorano”.

“Il teatro nella nostra società, piuttosto liquida e superficiale – afferma Lucia Stefanelli – ha la missione di creare un contesto in cui i giovani non vedano mortificato il proprio talento e la capacità di comunicare e ritrovino il significato e il valore umano della parola. Il teatro è, in questo senso, scuola di democrazia, un corso di formazione non autoreferenziale, per questo rivolto anche ai più giovani, dove il valore della parola scenica entra in relazione con tutto ciò che gli sta intorno”.

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