Roma.– ‘’La rivoluzione falla davvero’’. Domenica 21 aprile CasaPound Italia apre ufficialmente la campagna elettorale per le comunali del 26 e 27 maggio prossimo: una festa di piazza, nel giorno del natale di Roma, organizzata in via Napoleone III, all’Esquilino, nella strada dove esattamente 10 anni fa è nato il movimento, con l’occupazione dello stabile al numero civico 8. Una mattinata di festa per conoscere il programma, i progetti, le iniziative sociali e i candidati di Cpi al Comune e nei 15 Municipi della Capitale tra musica, cultura e tradizioni romane.
‘’Siamo convinti che CasaPound Italia sarà determinante in queste elezioni – afferma Simone Di Stefano, candidato sindaco di Cpi – partiamo da un 1% e siamo pronti a raccogliere i delusi della rivoluzione flop di Grillo e i disgustati dal Pdl romano. Corriamo per vincere e restituire la città ai romani, con le idee e un radicamento nella città che viene da dieci anni di iniziative sul territorio. Agli altri – aggiunge Di Stefano – conviene imparare dal nostro programma perché comunque i nostri voti saranno determinanti al ballottaggio”.
”CasaPound – spiega il candidato sindaco di Cpi – riparte da un concetto base: prima i romani, nell’erogazione dei servizi sociali, nelle liste d’attesa, negli asili, nella casa. E poi costruzione di due nuovi quartieri di edilizia pubblica in stile Garbatella: case da costruire a spese del Comune dentro il raccordo, in due aree già individuate, e da vendere ai cittadini a prezzo di costo con la formula del mutuo sociale, tagliando fuori banche e palazzinari. Quindi il lavoro, partendo dall’idea che l’amministrazione capitolina debba controllare, aiutare, indirizzare ma non soffocare l’iniziativa privata. Sono le piccole imprese che fanno la ricchezza della Capitale: basta dunque con il proliferare di tasse e restrizioni, basta con controlli asfissianti e insensati su insegne, ombre, centimetri e massima libertà per bed&breakfast e altre iniziative legate al commercio e al turismo. Infine, massima trasparenza, efficienza e pulizia nelle aziende comunali: gli stipendi dei manager sono scandalosi, tanto più a fronte del servizio che offrono. Queste fabbriche di clientelismo vanno bonificate e quelle teste vanno tagliate”.
Redazione Politica