Sant’Anastasia (Na). - Fatta a pezzi la targa del “Giardino delle Donne d’Italia“. A distanza di un anno è il secondo atto vandalico, questa volta messo in essere da ragazzi, compiuto verso l’aiuola di Piazza Siano inaugurata il 12 novembre 2011 e realizzata, come città pilota, con piante della nuova varietà di rosa “Donne D’Italia 150 anni”, prodotta dall’ibridatore di San Remo, Antonio Marchese: il roseto “Giardino delle Donne d’Italia“, un monumento alla memoria del ruolo delle donne che “hanno fatto l’Italia”. Il roseto fu il primo in Campania e venne realizzato anche quale monito contro la violenza sulle donne, nonché in ricordo delle vittime di mano assassina e delle violenze morali di cui è costellato il rapporto uomo/donna. Sant’Anastasia, con la collaborazione di Annamaria Barbato Ricci, si pose come apripista di una maniera poetica e profumata per ricordarle e per contagiare altri Comuni d’Italia in modo tale da realizzare un circuito di Memorial di Rose Donne d’Italia intitolato a Giovanna Reggiani, vittima di un’atroce violenza, simbolo di tante altre che ancora oggi fanno parlare i media.
“Da Presidente della commissione locale per le Pari Opportunità (C.P.O.) ed anche quale componente di quella della Regione Campania, sono molto dispiaciuta, perché questa “bravata da ragazzini” in ogni caso è un atto di vandalismo verso un pubblico bene che, tra l’altro, ha un preciso valore storico, sociale e culturale: quello della memoria delle donne costruttrici della Patria e di tutte le donne vittime di violenza. Per la nostra cittadina è stato un grande onore realizzare, per prima in Italia, il monumento-simbolo “Giardino delle Donne d’Italia“ e scrivere una pagina positiva a favore del rispetto e pari opportunità per tutte le donne. E’ chiaro – afferma la Presidente della dott.ssa Francesca Beneduce – che tutti i piccoli e grandi vandalismi e comportamenti “bullisti” cui assistiamo sul nostro territorio verso edifici e luoghi pubblici vanno condannati, ma questo atto, per il valore in sé del Monumento, va decisamente denunciato. Da mamma, inoltre, credo sia opportuno lanciare un appello a tutte le mamme: rafforziamo il nostro ruolo di educatrici dei valori e di riferimento costante per i nostri figli. Certamente è necessario, in generale, implementare la rete collaborativa delle agenzie educative per porre rimedio al disagio sociale ed alle conseguenti possibili devianze dei minori. Come CPO le pari opportunità devono entrare ancor di più nella quotidianità e diventare non un “dovere” ma un normale comportamento di cittadinanza civile e sociale che coopera al bene comune”.
Il roseto, come si ricorderà, fu danneggiato a giugno 2012 e furono anche sottratte 4 piantine “Rosa Donne d’Italia 150 anni”, che, secondo il loro creatore Antonio Marchese, avevano ed hanno vari pregi, tra cui quello di ben rappresentare l’indole forte della donna.
“E’ proprio per il valore del monumento intitolato alle donne d’Italia che concordo pienamente con Francesca (Presidente CPO, ndr) nello stigmatizzare certi comportamenti, che offendono tutti i cittadini oltre le istituzioni. Al più presto – afferma il sindaco Carmine Esposito – riqualificheremo il monumento e non solo lo riporteremo a com’era, ma arricchiremo il numero di piante di rosa, perché anche attraverso il roseto si rafforzi il messaggio contro la violenza sulle donne”.
Redazione Cronaca