Napoli. - Il consigliere comunale di FdI Marco Nonno, in merito al processo in corso a Napoli e relativo ai presidi di Pianura contro la riapertura della discarica dei Pisani risalenti al 2008, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Oggi la pubblica accusa, in seguito alla propria requisitoria, ha avanzato le proprie richieste alla Corte. Attendo in assoluta serenità il verdetto del Tribunale di Napoli, nella piena consapevolezza che il dibattimento ha messo in luce le mie ragioni e la mia assoluta estraneità a tutti i fatti contestati. Per questo ricordo brevemente i punti salienti emersi durante il processo che hanno suffragato la mia difesa e incrinato fortemente il teorema e l’impianto accusatorio.
1) Nel video web agli atti dell’inchiesta, grazie ad una perizia tecnica non di parte e disposta dal Tribunale, è stato dimostrato che la voce registrata non era la mia. La pubblica accusa fondava proprio su questo video una delle sue prove più significative;
2) Il collaboratore di giustizia, che mi ha ignobilmente accusato con una ricostruzione fantasiosa e vigliacca, è stato totalmente smentito dai fatti e dalle verifiche tecniche disposte. Il bar nel quale sosteneva di avermi incontrato, ad esempio, risultava chiuso nel giorno da lui indicato;
3) In aula sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra i quali molteplici miei avversari politici, in primis l’ex Sindaco di Napoli, On. Rosa Russo Iervolino: sotto giuramento hanno evidenziato il mio ruolo politico presso il presidio dei Pisani. In queste testimonianze è stata messa in luce la mia azione strettamente istituzionale, sempre rispettosa delle leggi e delle regole. Nulla è avvenuto, per quel che mi riguarda, fuori dalla sfera politica e istituzionale per la quale i miei concittadini mi hanno eletto al consiglio comunale di Napoli;
4) Nessun tipo di collegamento è stato dimostrato, né poteva essere altrimenti, tra me ed i facinorosi che nei giorni della protesta, approfittando delle migliaia di cittadini perbene che scendevano in piazza contro la discarica, si sono resi protagonisti di disordini, aggressioni, minacce e devastazioni.
Per tutte queste ragioni ripongo la più totale fiducia nella magistratura e nel verdetto della giuria: la mia difesa è avvenuta nel processo, attraverso gli strumenti di legge concessi all’imputato, non ho alcun rancore verso la Procura e nei confronti degli inquirenti che mi hanno voluto processare. Proprio per questo non ho alcun motivo di preoccupazione. Oggi come ieri sono certo di aver fatto solo il mio dovere e di aver difeso il mio quartiere, Pianura, dall’ennesimo assalto di veleni e rifiuti. Il tutto sempre e soltanto nel rispetto delle regole, senza violare la legge e senza usare violenza o prevaricazione”.