Amalfi (Sa). – Sul sagrato del Duomo di Amalfi, Mercoledì 4 settembre alle 21:00 appuntamento col sottofondo musicale del compositore e pianista Gianluca Fronda.
Un artista eclettico, proteiforme, in cui si fondono in singolare unità le più apparentemente inconciliabili contraddizioni, creando magiche atmosfere e incantevole suspence.
Nelle sue ormai collaudate performance con solo pianoforte, che spaziano dalle proprie composizioni alle immortali colonne sonore del cinema intramontabile, dalla passionale musica napoletana alla caldissima musica latina, accompagna gli animi verso incantevoli viaggi.
Cresciuto e formatosi ad Amalfi, si trasferisce a Napoli dove si diploma in Pianoforte, al Conservatorio San Pietro a Majella, dove studia anche Composizione per quattro anni.
In circa venti anni di attività si è occupato, oltre che di attività concertistica, di musica sacra, musica popolare contadina; di danza, in qualità di riarrangiatore, compositore e pianista accompagnatore; di teatro d’opera, in qualità di maestro collaboratore, in particolare al Festival di Spoleto; di teatro di prosa in qualità di pianista compositore, interprete, improvvisatore; di cinema indipendente come compositore.
Ma i suoi più interessanti profumi e colori prendono a liberarsi quando si trasferisce a Roma esattamente sette anni fa, dove scrive uno spettacolo teatrale messo in scena nell’incantevole quartiere Testaccio a Roma, al Teatro di Documenti di Luciano Damiani, l’uomo che al fianco di Strehler lasciò un segno indelebile nella storia del teatro.
A New York invece, tra noti Clubs e Ristoranti, tra Manhattan e Brooklyn, inonda di passione tutta mediterranea il pubblico della Grande Mela, che vedeva, tra gli assidui frequentatori delle sue performance, stelle del cinema come Abel Ferrara, che tra un drink ed una nota intonata nel ricordo delle sue origini italiane, rendeva ancor più magiche le sue serate.
Lo spettacolo chiude il ciclo di eventi “Serate Amalfitane”, promosso dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Amalfi, retto da Daniele Milano.
Redazione Cultura